Diverse centinaia di persone si sono ritrovate nel pomeriggio ad Angri per ricordare con una fiaccolata Leone, il gattino morto dopo essere stato scuoiato vivo. E per chiedere «giustizia», affinchè simili violenze non si ripetano e non restino impunite.
La fiaccolata è stata trasmessa anche in diretta sui social: a chi seguiva da casa è stato chiesto di accendere una candela per partecipare idealmente alla marcia e manifestare così la propria solidarietà.
La storia del gattino, scuoiato vivo e lasciato agonizzante in strada poco più di una settimana fa ad Angri, ha commosso il web.
Fin dal primo momento a chiedere giustizia per l'uccisione di Leone è stato il sindaco di Angri, Cosimo Ferraioli, il quale spiega che «le indagini proseguono e intendo quelle vere, non quelle di sedicenti Tik Toker che devono pur portare il pane a casa». Il sindaco tiene anche a precisare che «Angri non è questa e non accetteremo mai di essere ricordati per questo episodio».
A dimostrare «che amiamo gli animali e li proteggiamo» il sindaco ha invitato dalla sua pagina Facebook tutti i cittadini a manifestare la loro «vera voglia di giustizia» per Leone pubblicando una foto insieme al proprio animale domestico, con l'hashtag #Angrièanchequesto. Un appello a cui in tanti hanno risposto. Lo stesso Ferraioli ha pubblicato la foto del suo gatto: «Lui è Maki ed è a tutti gli effetti un componente della mia famiglia, ci ha rubato il cuore».