La «cazzetteria» nel vicolo di Gatto:
i salernitani si dividono

La «cazzetteria» nel vicolo di Gatto: i salernitani si dividono
di Barbara Cangiano
Mercoledì 19 Ottobre 2022, 08:35 - Ultimo agg. 18:57
4 Minuti di Lettura

C'è chi grida allo scandalo. Chi parla di oltraggio. Chi la bolla come un'operazione vergognosa. Chi tira in ballo l'amministrazione comunale. E chi, invece, se la ride, ricordando che operazioni simili sono già collaudate da tempo, non solo nel resto d'Italia, ma a pochi passi dalla nostra città. Fatto sta che l'apertura (questo pomeriggio) di Zizi cazzetteria, definita nelle locandine pubblicitarie la pancakeria più divertente d'Italia, ha scatenato un putiferio social - e non solo - dopo il post pubblicato ieri mattina dal giornalista Gabriele Bojano.

A indignare non è tanto (e non solo) la tipologia di locale che sforna dolci a tema di organi genitali, quanto la sua collocazione, al civico 14 di Vicolo della Neve, la viuzza del centro storico frequentata dal poeta salernitano Alfonso Gatto che pochi metri più avanti, al civico 24, nello storico locale che ha chiuso i battenti da oltre due anni, trascorreva le sue serate, tra un uomo triste che beve il suo vino appassito (), la puttana smargiassa e quell'odore di nassa di polpo bollito e limone. 

Dietro il franchising Zizi cazzetteria ci sono Lise e Umberto, una giovane coppia franco italiana che nel 2021 ha deciso di importare dolci sexy in Italia. Zizi, pussy, pancakes, offriamo una vasta gamma di prodotti per farti godere, scrivono sul sito che reclamizza l'attività che ha già aperto i battenti a Benevento, servendo Zizi ispirati al membro maschile in tutte le salse e per tutti i gusti, pussy di tutti i sapori che ricordano chiaramente la vagina, granite sexy, granite sexy ubriache con tanto di cubetti di ghiaccio ovviamente a tema.

Tra i primi a lanciare il j'accuse c'è il consigliere comunale e presidente della Commissione Trasparenza Antonio Cammarota: «Ma chi li ha fatti venire? Qui c'era il Vicolo della Neve. Punto di incontro di artisti, poeti e buoni mangiatori delle eccellenze gastronomiche salernitane. Nel centro storico antico della nostra città - ruggisce - oggi c'è la cazzetteria. Credo si potesse evitare, con un piano del commercio, con la tutela delle nostre tradizioni e della nostra economia, con un piano di incentivazione per i nostri giovani ad aprire e continuare attività della tradizione. Declino dei nostri tempi. E dell'amministrazione comunale di Salerno. Beninteso. Ben venga l'iniziativa privata, ma qui non c'entra l'investitore bensì il luogo e la tutela dell'identità, della storia e della tradizione della cultura salernitana». Un'operazione di cattivo gusto, taglia corto Antonio Ventre dell'associazione I Mercanti del Centro storico: «Oggi non c'è limite all'indecenza - commenta - Non è certo un fiore all'occhiello per un centro storico e per una strada che è adornata dai lavori artistici di Greenpino, senza considerare la storia che annovera. Però di certo non può scattare la censura, quindi non comprendo chi stia accusando il Comune che in ogni caso non avrebbe potuto vietarne l'apertura. Credo che sarà poi la clientela a scegliere e a decretare il successo o l'insuccesso di questo locale». La prima reazione, per la ristoratrice Sabrina Prisco, è la risata, ma «a rifletterci bene questa nuova apertura la dice lunga su un problema ben più complesso che ha a che vedere con la scarsa qualità della gastronomia salernitana.

La cazzetteria fa discutere e scatena polemiche per la tipologia di prodotti che venderà, ma ci sarebbe da scandalizzarsi per tante altre realtà meno appariscenti». 

Video

Marzia Rossini, titolare di una gioielleria situata proprio in Vicolo della Neve, è invece favorevole: «Ormai questa stradina dove non passava più nessuno è diventata meta di pellegrinaggio per tanti curiosi - racconta - Sinceramente non ci trovo nulla di strano. Stanno chiudendo così tante attività commerciali nel cuore antico della città e denigrare una nuova apertura mi sembra fuori luogo. Forse il genere è un po' trash, ma se dietro ci sono i sacrifici di giovani imprenditori allora l'operazione merita rispetto». Tra l'altro non è neppure una novità. In piazza Duomo, ad Amalfi, da anni si vendono formati di pasta a forma di membri maschili e a Sorrento una pasticceria ha fatto la sua fortuna con brioche a tema. E lo stesso accade in tanti locali simili di Roma, Milano o Londra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA