Arrestato per droga, gli sequestrano
​orologi e contanti affidati agli amici

Arrestato per droga, gli sequestrano orologi e contanti affidati agli amici
di Petronilla Carillo
Sabato 15 Giugno 2019, 11:48
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Era stato arrestato ad aprile scorso nell'ambito di una operazione congiunta di carabinieri e polizia che aveva messo ko tutti i gruppi dediti allo spaccio tra Salerno e la Piana del Sele.

A carico di Fiorenzo Parotti, però, i carabinieri del Nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno non hanno mai sospeso gli accertamenti. È stato così che nella giornata di ieri, su disposizione della procura Antimafia, hanno effettuato alcune perquisizioni a casa di familiari ed amici stretti di Parotti - quattro persone in tutto - che hanno consentito di acquisire ulteriori elementi probatori a suo carico. Insomma, beni e denaro che certificherebbero ancora una volta il suo coinvolgimento in attività illecite. In particolare si tratta di quattro orologi (Rolex, Audemars Piguet, Bulgari e Montblanc) del valore di 87.770 euro e la somma in contanti di 106.650 euro imbustata e sottovuoto. Beni che sono stati tutti sottoposti a sequestro preventivo in quanto, dalle indagini svolte, sono risultati riconducibili proprio a Parotti.

GLI ACCERTAMENTI
Le indagini di carabinieri e polizia, avviate nel 2017, hanno permesso di acquisire decisivi elementi probatori a dimostrazione del fatto che gli eredi dei clan De Feo e Pecoraro, storicamente contrapposti tra loro e in passato anche in modo cruento, negli ultimi anni avevano creato un accordo molto stretto sul traffico e lo spaccio di droga. Una sorta di mutuo soccorso tra le due distinte associazioni criminali per un giro di affari molto lucroso quantificato dagli inquirenti, per la sola piazza di Pontecagnano Faiano, in circa 60mila euro alla settimana.
Le indagini si sono concluse ad aprile scorso con l'arresto di 38 persone. Nei guai finirono, oltre a Parotti, personaggi di spicco della mala salernitana, cittadina e di provincia, come Michele Bisogni, Luca Cataldo, Vito De Feo, Gianluca Esposito. Gli inquirenti sono riusciti a ben ricostruire tutto il giro d'affari e anche i rapporti tra i diversi cartelli sulla base di rapporti precisi. Come nel caso dei fratelli Carmine ed Adelchi Quaranta i quali, insieme a Fiorenzo Parotti, in difficoltà nel reperire (da agosto 2017) attraverso i consueti canali sostanza stupefacente da smerciare nella zona di competenza (i Picentini), iniziavano un rapporto di stabile fornitura con Giovanni Esposito e, dopo il suo arresto, con il figlio Gianluca, di apprezzabili forniture di cocaina.
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