Cariello a processo, Alfieri lo difende:
siamo politici del fare

Cariello a processo, Alfieri lo difende: siamo politici del fare
di Petronilla Carillo
Venerdì 2 Luglio 2021, 06:00 - Ultimo agg. 3 Luglio, 07:13
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Abuso d’ufficio,violaziioni in materia urbanistica, corruzione con recidiva, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio. Sono questi i titoli di reato che dovranno essere approfonditi, secondo il gup del tribunale di Salerno, in sede dibattimentale. Accolte, dunque, le richieste del sostituto procuratore Francesco Rotondo, a carico dell’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, di Gianluca La Marca, Roberto e Simone Birolini, Francesco Sorrentino, Vincenzo D’Ambrosio, Annamaria Sasso, Agostino Napoli, Emilio Grippa, Giuseppe Barrella, Francesco Siano, Giuseppe La Brocca, Gennaro La Marca, Vitantonio Marchesano. Nel corso del giudizio, si dovrà far luce sulle presunte irregolarità nel rilascio di permessi autorizzativi ad alcuni imprenditori hanno potuto realizzare un impianto industriale in zona agricola soggetta a vincolo paesaggistico. E sempre in materia urbanistica, riflettori accesi anche sull’ampliamento dell’insediamento produttivo del caseificio Tre Stelle di La Marca: una variante al Pip, avendo innalzato del 20% l’indice di fabbricabilità fondiario. Per questo capo di imputazione, per Cariello si procede separatamente. 

I legali dell’ex sindaco, gli avvocati Costantino Cardiello e Cecchino Cacciatore, ancora una volta, ieri, hanno fatto la spola in due udienze. Proprio quella per il giudizio immediato è stata la più lunga. È stato sentito anche il sindaco di Capaccio, Franco Alfieri.

Alfieri ha risposto alle domande sulla vicenda del Consorzio farmaceutico e su una presunta telefonata fatta a lui da Cariello. Secondo il primo cittadino capaccese, al centro della loro discussione ci sarebbe stata la questione dei conti del Consorzio farmaceutico, sull’orlo del fallimento, a causa della cattiva gestione del passato. Gestione delle quale avrebbe fatto parte anche Salvatore Memoli, non gradito (ha sempre detto Alfieri) ai sindaci consorziati quindi la telefonata di Cariello non riguardava la nomina di Memoli a presidente, mai considerata da alcuno, ma la necessità di risolvere i problemi finanziari del Consorzio, «Una telefonata operativa - avrebbe riferito Alfieri - essendo noi politici del fare». La difesa di Cariello ha inoltre richieste ulteriori indagini e l’acquisizione dell’intero file riguardante il concorso di Cava e la telefonata di Cariello con Sorrentino in quanto mancante di ben sei parti numerate. Sull’indice di fabbricabilità, inoltre, è stato sentito il tecnico Perrotta che ha smantellato la tesi del perito della procura ricordando come, l’applicazione delle legge regionale ad Eboli trovava il blocco dell’indice di fabbricabilità previsto dal puc e, senza le operazioni tecniche fatte, le aziende ebolitane non avrebbero potuto decollare

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