«Si avvisa le gentile clientela che dal giorno 2 gennaio l'attività resterà chiusa. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno sostenuto in questi anni». È questo il cartello che l'altro giorno è apparso sulla vetrina del Panificio Landi di via Giulio Ruggi, a Torrione, un'attività storica con oltre 45 anni di storia alle spalle e intere generazioni cresciute a panini e focacce.
L'annuncio poi è stato confermato anche sulla pagina Facebook del negozio, raccogliendo tanti messaggi di affetto conditi da un pizzico di amarcord, a partire da qualche cliente che ha ricordato la sua infanzia trascorsa, negli anni Settanta, con il profumo di squisite pizzette al costo di appena cento lire. Ma quelle pizzette, che la signora Ida Lamberti alle volte regalava per i bambini e gli anziani a chi andava ad acquistare sfilatini e rosette, non si compravano più. E così, per colpa della crisi, un altro negozio che ha segnato la storia della zona orientale della città e non solo, ha chiuso definitivamente i battenti. Sono lontani i tempi in cui i sacrifici di Ida, che oggi non c'è più, e di suo marito Emilio Landi, erano sufficienti a far crescere i figli e a portare avanti un'attività. «E non sono bastati neppure quelli di Antonio, Massimo e di mia cognata Annamaria, che hanno ereditato il testimone da papà racconta la figlia Emanuela Dal Covid in poi è stata una rovina. Successivamente è arrivata la stangata del caro prezzi: non solo le bollette sono schizzate alle stelle, ma anche il costo delle materie prime, a partire dalla farina, è aumentato a dismisura.
La gente ha iniziato a farsi i conti, perché non riesce ad arrivare alla fine del mese, spende di meno e probabilmente ci ha penalizzato anche la concorrenza di tanti supermercati. Fatto sta che, seppure con tantissima amarezza e il dolore nel cuore, si è deciso di optare per questa soluzione, perché era l'unica possibile». Emanuela non ha mai lavorato nel panificio, «ma lì ho studiato, sentendo il profumo del pane appena sfornato, guardando i miei genitori preparare gli impasti e vedendo quanta passione e impegno profondevano nel loro lavoro. Mia madre è stata in negozio anche la mattina prima che morisse e questo la dice lunga sulla dedizione che legava lei e papà alla loro attività. In particolare mamma era una donna affabile e aveva un pensiero generoso per tutti. Chiunque l'abbia conosciuta la ricorda ancora con tantissimo amore perché non lesinava mai un sorriso. Non era una commerciante classica, ma una donna aperta al dialogo con tutti». Ora lo storico panificio potrebbe essere venduto: «È un'ipotesi sulla quale stiamo ragionando continua la figlia di Emilio, il fondatore è un pezzo di cuore e di storia che se ne va, ma non avevamo alternativa». La notizia ha colto di sorpresa molti clienti che, con un messaggio, hanno voluto esprimere solidarietà alla famiglia Landi augurando a tutti i componenti buona vita e un nuovo inizio.