Corsi d'italiano alla Caritas per i piccoli profughi ucraini

Corsi d'italiano alla Caritas per i piccoli profughi ucraini
di Monica Trotta
Venerdì 12 Agosto 2022, 08:33
3 Minuti di Lettura

La normalità è fatta di tante parole nuove e di una conoscenza sempre più approfondita della lingua del paese che li ospita. Un gruppo di ragazzi ucraini arrivati a Salerno subito dopo lo scoppio della guerra, sta seguendo dei corsi di italiano organizzati dalla Caritas. Un'occasione per abbattere gli ostacoli della comunicazione, sentirsi sempre più i benvenuti e provare a dimenticare gli orrori del conflitto. I corsi sono iniziati il 18 luglio, si tengono due volte a settimana per tutta l'estate tranne una pausa a Ferragosto, grazie ad una macchina della solidarietà che non conosce sosta neanche in estate. I ragazzi sono divisi in due gruppi, in uno ci sono bambini fino a dieci anni, nell'altro adolescenti fino a 17 anni ed anche due genitori. Sono tutti ospiti di famiglie del comprensorio o di parrocchie e canoniche della diocesi.

«Con il progetto A.pr.i Ucraina la Caritas italiana ha deciso di supportare la rete delle Caritas diocesane nell'accoglienza emergenziale dei profughi ucraini su tutto il territorio nazionale - spiegano Tina Lanza e Clementina Vitolo, project managment della Caritas di Salerno diretta da don Flavio Manzo - Dopo aver gestito la prima accoglienza e la sistemazione nelle famiglie, la Caritas si sta occupando della alfabetizzazione dei ragazzi perché ci siamo resi conto che uno dei primi bisogni da loro manifestati era la conoscenza dell'italiano. Qualcuno ha già iniziato la scuola anche se solo per pochissimo tempo, ma la maggior parte no e visto che molti rimarranno ancora nel nostro territorio abbiamo pensato che è fondamentale almeno una prima alfabetizzazione». I volontari si prendono cura dei ragazzi organizzando il trasferimento dai diversi territori di residenza: oltre a Salerno, i comuni dove vivono sono Fisciano, Buccino, Campagna, Eboli, Giffoni. Vengono quindi convogliati il martedì e giovedì nella sede della Caritas di via Bastioni. «Temevano che portarli a Salerno lontano dalle loro attuali case, significasse sradicarli - prosegue Clementina Vitolo - Invece per loro è stato molto importante ritrovarsi con loro connazionali. Hanno subito trovato un grande feeling, sono nate amicizie, hanno iniziato a raccontarsi le loro rispettive storie e vicissitudini». Le lezioni di italiano non si fermano ad una conoscenza teorica, ma sono anche pratiche. Martedì i ragazzi ucraini hanno dato prova di quanto già padroneggiano l'italiano durante una passeggiata al Corso in occasione della quale hanno chiesto informazioni per strada su come muoversi ed hanno fatto domande ai negozianti su merce e prezzi. «Per insegnare l'italiano siamo partiti dalle loro esigenze primarie - spiega Carlo Avagliano, docente formatore con Emilia Dattilo e Maria Rosaria Angolemme - Ci siamo fatti aiutare dal loro vissuto, dai loro interessi, iniziando dalla musica che ascoltano o dai social. Siamo partiti dalla loro giornata tipo spiegando loro le parole più comuni o che usano più spesso. Abbiamo fatto una lezione sul corpo umano, ne faremo una sul cibo». Le lezioni prevedono anche laboratori durante i quali fanno disegni coloratissimi e bambole di stoffa.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA