Salerno, Coscioni sospeso al Ruggi un sostituto per 6 mesi: c’è la delibera dell’azienda

La dirigenza ha disposto un incarico a termine ma rinnovabile

Enrico Coscioni
Enrico Coscioni
di Sabino Russo
Venerdì 10 Maggio 2024, 06:10 - Ultimo agg. 08:27
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Avviata la procedura di sostituzione, pro tempore, del primario di cardiochirurgia Enrico Coscioni. L’azienda ospedaliera universitaria approva la delibera di affidamento dell’incarico, per sei mesi, eventualmente rinnovabili, di guida del reparto della Torre cuore, dopo la sospensione, per un anno dall’attività medica del professionista salernitano e dei membri della sua equipe per la morte di un paziente nelle cui arterie fu ritrovata una garza dimenticata in sala operatoria.

La Procura aveva chiesto per il professore di cardiochirurgia l’arresto in regime domiciliare, ma la richiesta non fu accolta dal gip, che ritenne che la sola interdizione avrebbe impedito al medico il reiterare di comportamenti illeciti e di inquinare le prove. L’altro giorno, invece, i giudici del Riesame hanno rigettato l’appello della Procura contro la decisione del gip di non sospendere, come richiesto dall’autorità inquirente, Enrico Coscioni dal suo incarico di presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.

Una decisione, quella dei giudici del Riesame, che stride con quella assunta solo la settimana scorsa dal Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro della Salute Orazio Schillaci, di sospendere l’ex primario dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona dal prestigioso incarico.

Uno stop motivato poiché «le imputazioni, seppure ancora sotto il vaglio del magistrato, appaiono - è scritto nel decreto - di tale gravità da ledere l’immagine non solo dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari di cui è presidente ma, in relazione alle molteplici, importanti competenze che detta agenzia esercita, dell’intero settore della sanità pubblica» e poiché Coscioni «è indiziato non solo per gravi errori nell’esercizio della professionale medica, che hanno portato al decesso di un paziente, ma anche del delitto di falso ideologico aggravato». Da qui lo stop «sino alla data di definizione del processo penale e, comunque, sino al 28 ottobre 2024».

La decisione del Consiglio dei Ministri dovrà essere ratificata nel corso della prossima riunione della Conferenza Stato-Regione, che dovrebbe essere tra qualche settimana. Un atto che, stando ad alcune indiscrezioni, dovrebbe essere soltanto formale. Quindi, una volta ratificato diventerà esecutivo. Sulla vicenda, però, si consuma da febbraio uno scontro politico durissimo ingaggiato dal centrodestra contro il fedelissimo del governatore De Luca (suo ex consigliere alla sanità ed ex consigliere regionale con una civica deluchiana). Il caso ruota attorno alla morte di un 62enne operato al Ruggi da un’equipe guidata proprio da Coscioni. Da qui la denuncia dei familiari che ha portato, nel corso delle indagini, alla riesumazione del cadavere, nel corso della quale è stata rinvenuta una garza di 15 cm, subito sequestrata dai carabinieri insieme alle cartelle cliniche.

Poi a febbraio l’avviso di garanzia e la sospensione dell’attività per il medico salernitano. La «conta» delle garze non tornava, ma dalle indagini strumentali effettuate non uscì nulla. In effetti, anche durante l’autopsia effettuata a sette mesi dal decesso dell’imprenditore Umberto Maddolo, non è stato semplice rinvenire la garza «dimenticata» nel corpo del 62enne di Montecorvino Rovella, deceduto poco dopo l’intervento chirurgico al cuore. Solo con l’esame degli organi, è stato possibile rinvenire la garza.

Assieme a Coscioni interdetti anche i medici della sua equipe: nove mesi per Gerardo Del Negro (cardiochirurgo) e Pietro Toigo (anestesista); sei mesi per Francesco Pirozzi (cardiochirurgo) e Aniello Puca (chirurgo vascolare).

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