I Figli delle Chiancarelle spengono 12 candeline: attivismo, ironia, battaglie legali e le future amministrative

Il gruppo social di satira, che combatte "il deluchismo" in città vanta oltre 18mila iscritti

I Figli delle Chiancarelle spengono 12 candeline
I Figli delle Chiancarelle spengono 12 candeline
di Brigida Vicinanza
Sabato 25 Novembre 2023, 19:31
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I “Figli delle Chiancarelle” spengono 12 candeline tra ironia, verità, inchiesta e lotta alle ingiustizie con un nuovo obiettivo per il futuro: la seconda partecipazione alle elezioni amministrative. Il gruppo social salernitano è nato la sera tra il 25 e 26 novembre del 2011 quando uno degli attuali admin della pagina facebook (che conta 18.400 iscritti) Edy Piro ebbe l’intuizione di creare il gruppo come reazione all’ennesima uscita “del sindaco “eterno” Vincenzo De Luca che aveva appena presentato ai salernitani il nuovo logo di Salerno, la “S” di Vignelli da 200 mila euro – scrivono dal gruppo - nessuno tra chi vi aderì con entusiasmo e convinzione avrebbe mai potuto immaginare che per 12 anni sarebbe stato protagonista attivo di un percorso di cittadinanza senza precedenti in città.

Gli iscritti attualmente sono «tutti uniti sotto il segno della protesta, impegnati in una irriverente battaglia a suon di post al vetriolo, fotomontaggi dissacranti, testimonianze, riflessioni, denunce». Non solo numeri e dati ma anche tante iniziative che hanno lasciato il segno. Gli admin sono 6 (Edy Piro, Mimmo Florio, Federico Laudisio, Elvira Cavalli, Carla Cioffi, Aldo Campione). «Per 12 anni siamo stati controinformazione, satira, denuncia, opposizione sociale, attivismo civico, cultura popolare.

Oltre diecimila meme e fotomontaggi dissacranti ripresi anche da testate giornalistiche nazionali – scrivono - per 12 anni abbiamo messo in piedi un sistema di contro informazione h24, tirando fuori carte e documenti che giacevano ben nascosti nei cassetti, diventando punto di rifermento di numerose testate nazionali e trasmissioni d’inchiesta come Report». Poi continuano: «Lo abbiamo combattuto culturalmente, decisi a porre un argine al familismo amorale e al “cuoppismo immorale” messo in piedi con i soldi pubblici». 

Il gruppo ha creato anche eventi culturali come giochi da tavoli e due documentari e il libro: “Salerno, cosa ci resta” in collaborazione con l’associazione Italia Nostra oltre ad un ciclo di convegni dallo stesso titolo. Alle Chiancarelle sono state dedicate anche due tesi di laurea. In 12 anni sono state avviate delle raccolte fondi per la Mensa dei Poveri e per sostenere le battaglie legali attraverso i Bop (buoni ordinari di pullanghella). «Abbiamo avviato battaglie legali amministrative e penali a difesa dell’ambiente e del paesaggio, della salute e dell’identità cittadina. Contro il consumo di suolo e l’invereconda privatizzazione dei beni comuni, contro la dissennata politica urbanistica dell’amministrazione comunale, sempre più attenta a garantire gli interessi di pochi a scapito di quelli della collettività – scrivono ancora - le battaglie principali: Crescent, parcheggi lungomare Cavour, nuovo porto di Pastena, parcheggi piazza Alario, Feudi San Gregorio in Villa Comunale, materiali ripascimento Mercatello, mancata realizzazione del Ponte di Calatrava». 

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In questi anni il gruppo è stato un punto d’incontro «un vero e proprio network dell’attivismo sociale” e “opposizione extra comunale, non violenta, pacifica e colorata, anche nel linguaggi». Le Chiancarelle hanno partecipato alle ultime elezioni comunali raccogliendo 1400 voti di lista e promettono: «Ci riproveremo anche alle prossime comunali perché ci vuole davvero coraggio ed anche una certa dose di follia. Ma noi abbiamo a cuore Salerno».

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