Emozione Turandot, voci bianche crescono: «Esperienza oltre il canto»

L'opera con i giovani coristi del Coro di voci bianche del Verdi

La Turandot al Verdi
La Turandot al Verdi
di Monica Trotta
Venerdì 30 Dicembre 2022, 08:37
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L'emozione è ancora fortissima ed anche la fatica dell'esibizione si fa ancora sentire, giacchè sono passate solo poche ore dall'ultimo spettacolo. Lunedì e mercoledì scorsi, nelle due rappresentazioni della Turandot al Teatro Verdi, c'erano anche loro, i giovani coristi del Coro di voci bianche del Verdi. Sono 24, hanno tra gli otto e i 15 anni, tre sono entrati nel gruppo con le audizioni di novembre, tra cui un baby corista di appena otto anni. Li muove la passione per il canto e con la stella polare della musica entrano da protagonisti in tanti spettacoli, siano allestimenti di opere liriche oppure concerti, dimostrando grande preparazione e una sicurezza nello stare in scena da far invidia ai «colleghi» più grandi.

«L'idea di mettere su un coro di voci bianche è nata nel 2000 - racconta la direttrice del Coro Silvana Noschese - Lo feci quasi in sordina in occasione della Tosca, poi è diventato un progetto stabile che appassiona tanti ragazzi, con un ricambio generazionale continuo. Quelli del primo coro hanno ormai trent'anni. Fanno davvero un'esperienza unica: nella Turandot ad esempio hanno indossato degli abiti di scena bellissimi e camminato sulle scale con grande disinvoltura. È un'esperienza che va oltre il canto. Una parte di questi ragazzi va a studiare al Conservatorio e si dedica al canto pop o al canto lirico dopo il diploma, o alla direzione di coro. Ma anche in chi non fa questa scelta, questo percorso giovanile resta ben impresso. Nessuno dimentica non solo l'esperienza, ma le parti, le parole di quello che viene cantato. Nasce in loro una grande curiosità verso autori, contesti, diventa un modo di apprendere dall'esperienza. Entrano in contatto con artisti veri che possono toccare e relazionarsi con loro, per qualche ora della giornata si sentono di far parte di un grande progetto artistico».

Ed i ragazzi sono ben consapevoli della bellissima occasione che ha rappresentato per loro la Turandot nel Massimo cittadino. «Pur non essendo la mia prima esperienza nell'opera, ho provato un'emozione indescrivibile che porterò per sempre con me. Sulle note dell'orchestra, tra le voci del coro e gli abbaglianti riflettori il mio cuore batteva a mille - racconta Sabrina Pisapia - Tanta emozione, tanti brividi, una sensazione unica e inspiegabile che non scorderò mai». «Ogni volta ritornare in teatro si presenta come una sfida ma anche un'opportunità. In teatro ognuno lavora al fine di rendere la magia e l'emozione dell'opera reali per il pubblico - racconta Sofia Rago - Far parte di tutto questo mi fa mettere in gioco e mi dà la carica». «Per me è stata un'emozione grandissima, come sempre e quest'opera mi è entrata in modo particolare nel cuore. È bello far parte di questo magnifico gruppo» aggiunge Vincenzina Abbagnara.

Gli altri coristi sono: Sofia Bonsangue, Gulia Carraturo, Maria Concetta Casciano, Joseph D'Acunto, Marta Datskiv, Sara De Santis, Benedetta Karol Donnarumma, Chiara Ferrara, Salvatore Fiorillo, Jolanda Gigantino, Maria Leopoldo, Giorgia Maccario, Matteo Marino, Giorgia Mauro, Gloria Miranda, Giuseppe Naddeo, Giulia Nastri, Micol Sofia Pallera, Isabella Chiara Parisi, Melody Sarno, Angelo Venturelli. «Credo molto nella forza del gruppo - prosegue la direttrice Silvana Noschese - Facciamo spesso dei ritiri di studio per stare insieme, per affinare la vocalità ed anche per cercare di contribuire alla formazione di questi ragazzi. Con il maestro collaboratore Tiziana Caputo e la pianista Gabriella Jorio, la maggior parte dell'anno è dedicato alla ricerca dei brani che fanno parte dell'esibizione del Concerto di Natale che si è tenuto il 25 al Teatro Verdi con la bellissima sinergia dell'Orchestra del Liceo Alfano I e del maestro Matteo Gigantino. Ogni anno presentiamo arrangiamenti diversi delle canzoni classiche del repertorio di Natale: quest'anno la canzone Santa Claus era stata arrangiata dal maestro Michele Carasia, la Bella e la Bestia dal maestro Roberto Marino. Un'altra bellissima esperienza di quest'anno sono stati i Carmina Burana che abbiamo portato in scena al Teatro Verdi e alla Reggia di Caserta in estate. Adesso ci riposiamo un po' e con il nuovo anno ripartiamo».
 

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