Malati in fuga per curarsi il costo: 343 milioni annui

A spingere ancora tanti salernitani fuori regione sono la sostituzione di articolazioni maggiori o reimpianto degli arti inferiori, i trapianti di midollo osseo, le chemioterapie

Un'ambulanza
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di Sabino Russo
Giovedì 5 Gennaio 2023, 08:28
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Ammonta a 75 milioni di euro per prestazioni sanitarie extra-regionali, più 268 milioni per quelle fuori provincia, la cosiddetta mobilità passiva, che stando alle previsioni dell'Asl vedrà quest'anno una riduzione del 30 per cento (-33 milioni rispetto al 2022) degli spostamenti fuori regione, a vantaggio di quelli all'interno della Campania (+27 milioni). A spingere ancora tanti salernitani fuori regione sono la sostituzione di articolazioni maggiori o reimpianto degli arti inferiori, i trapianti di midollo osseo, le chemioterapie. A questi, però, si aggiungono anche casi che potrebbero essere tranquillamente intercettati dalle strutture provinciali, come gli interventi sulla tiroide, quelli per le insufficienze renali, le cirrosi epatiche, così come per gli interventi per obesità.


Per quanto riguarda i salernitani che si spostano in altre province della Campania, il rimborso maggiore è rappresentato dall'assistenza ospedaliera (196 milioni di euro), dai farmaci (40 milioni) e dalla specialistica ambulatoriale (23 milioni). Nello specifico, parliamo per lo più di mobilità passiva legata alle chemioterapie, agli interventi sul sistema cardiovascolare, quelli su utero e annessi non per neoplasie maligne (2,2 mln). Anche in questo caso, però, troviamo situazioni paradossali, come i parti cesarei senza complicazioni, gli interventi sulle cataratte e i parti normali. Al di là dei dati, si tratta, in tutti i casi, di situazioni che potrebbero trovare risposta nelle strutture provinciali (senza, dunque, costringere il paziente e la famiglia a spostarsi), a patto che si intervenga sul miglioramento delle dinamiche di accesso. Per fare alcuni esempi, per la chemioterapia, che necessita di accessi ripetuti, anche a distanza ravvicinata e che più di duemila salernitani scelgono di effettuare fuori provincia, prevalentemente tra Avellino e Napoli, è necessario delocalizzare quanto più possibile le strutture deputate alla preparazione e alla somministrazione degli antiblastici «vicino casa» del paziente, per evitare spostamenti inutili e difficili da sostenere emotivamente, economicamente e logisticamente. Stessa cosa anche per gli interventi di cataratta, che possono essere eseguiti in ambulatori chirurgici. Anche i neonati sani salernitani che nascono, ogni anno, in strutture extraprovinciali campane o i parti cesarei (prevalentemente tra Napoli e Pompei) sono indicativi di una scarsa capacità di accoglienza e accompagnamento dei cittadini in percorsi di fiducia e affidamento.

Anche in questo caso, i principali motivi di fuga sono per assistenza ospedaliera (57 milioni di euro), dalla specialistica ambulatoriale e dai farmaci. Anche qui, nello specifico, parliamo di chemioterapia non associata a diagnosi secondaria di leucemia acuta, oltre a interventi sul cristallino con o senza vitrectomia. Il dato più sconcertante nella mobilità extraregionale, sono, tuttavia, i casi di ricovero per malattie endocrine (prevalentemente disturbi della tiroide), in fuga soprattutto verso mete toscane. Osservando, invece, i valori del rimborso, i casi più significativi sono di sostituzione di articolazioni maggiori o reimpianto degli arti inferiori, trapianto di midollo osseo, chemioterapia. Significativi anche gli interventi per obesità che, in ragione di un valore tariffario elevato (5mila e 600 euro), pesano davvero tanto, se si considerano anche i casi fuori provincia. Risulta evidente, quindi, che i primi ricoveri che cercano risposte fuori provincia e regione, con pochissime eccezioni, sono ad alto rischio inappropriatezza. Il costo della compartecipazione al personale per attività libero-professionale (intramoenia), infatti, ha un decremento per 610mila euro, come rilevato dai dati del 2022 in proiezione, passando da una spesa di 2,85 milioni di euro a 2,240 milioni per il 2023.
 

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