Operaio ucciso dal muro,
ecco i primi tre indagati

Operaio ucciso dal muro, ecco i primi tre indagati
di Paola Florio Nicola Sorrentino
Giovedì 14 Gennaio 2021, 06:35 - Ultimo agg. 08:55
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Sono tre le persone indagate per la morte di Antonio Ceres, operaio di 65 anni, originario di Pontecagnano, ma residente a Santa Cecilia, frazione di Eboli, morto a Siano, due giorni fa, mentre lavorava alla pulizia di un canalone. A coordinare le indagini la Procura di Nocera Inferiore, nella figura del sostituto Donatella Diana. Si procede per omicidio colposo. Gli avvisi di garanzia, notificati per lo svolgimento dell’autopsia fissato per venerdì, è un atto dovuto e a tutela dei tre, che potranno nominare dei propri consulenti per le verifiche disposte dall’autorità giudiziaria. La Procura vuole sgombrare il campo dalle prime ipotesi, verificando presunte responsabilità e comportamenti, prima di procedere nel lavoro investigativo. Le persone attenzionate, al momento, sono il responsabile della sicurezza e il legale rappresentante della ditta di Eboli, per la quale lavorava il 65enne. Poi un tecnico di Siano, responsabile dei lavori pubblici su strada. 


LA RICOSTRUZIONE
Nello specifico, la ditta di Eboli lavorava alla realizzazione della strada del progetto “Sopracase” del comune di Siano.

Un’opera utile alla mobilità urbana. L’uomo stava partecipando alle fasi dei lavori di completamento per la copertura del canalone, che doveva diventare il nuovo tratto viario di collegamento. Dopo le ultime settimane di pioggia, la ditta era tornata sul posto. L’operaio si trovava ad una profondità di 4 metri sotto il livello della strada. Poco distante c’era un bobcat che serve per muovere i tubi in cemento. Nel primo pomeriggio, dalle parti del canalone, si era staccata una porzione di terra e pietre, che aveva travolto l’uomo, uccidendolo sul colpo. A dare l’allarme erano stati i compagni e colleghi dell’operaio. Il 65enne era sposato e aveva due figli. La famiglia è assistita dall’avvocato Mario Valiante. A coordinare le indagini i carabinieri della stazione di Siano e della compagnia di Mercato San Severino, insieme ai tecnici dello Spisal. L’autopsia chiarirà le cause della morte dell’uomo, certamente riconducibili alla frana che lo ha travolto. L’indagine sulle condizioni di lavoro e di sicurezza, invece, del cantiere, proseguono. Sono infatti in corso accertamenti per ricostruire la dinamica che ha condotto al cedimento del muro. Come avviene in questi casi, da prassi, sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori vi è la verifica del rispetto delle misure di sicurezza e dei protocolli previsti. Intanto, la comunità di Santa Cecilia ad Eboli piange la scomparsa di colui che era considerato un’istituzione per la sua professionalità nel campo dell’edilizia. anton

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