Revenge porn, il 17enne chiede scusa:
«Il ragazzo è scosso e pentito»

Revenge porn, il 17enne chiede scusa: «Il ragazzo è scosso e pentito»
di Viviana De Vita
Venerdì 12 Marzo 2021, 08:21 - Ultimo agg. 19:30
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Ha chiesto più volte scusa affermando di essere pentito per quello che ha fatto. Ha ammesso ogni addebito il 17enne paganese finito in comunità con l'accusa di revenge porn per aver tappezzato il paese di manifesti «ritoccati» nei quali la sua ex, una ragazzina appena 13enne, appariva in una versione hot corredata da offerte fasulle di prestazioni sessuali a pagamento. L'adolescente, rappresentato dall'avvocato Giuseppe Pepe, si è presentato ieri davanti al gip del tribunale per i minorenni per l'interrogatorio di garanzia. Non ha provato a difendersi: ha confessato di averlo fatto in preda alla rabbia senza pensare alle reali conseguenze che una cosa del genere poteva causare. Al momento il 17enne, residente in un comune limitrofo a quello di Pagani, resta in comunità così come disposto dal gip del tribunale per i minorenni che, accogliendo la richiesta della Procura, ha emesso l'ordinanza cautelare.

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Gravissime le accuse contestate a suo carico: secondo la tesi degli inquirenti l'indagato non solo avrebbe utilizzato alcune foto inviategli dalla ragazza nel corso della loro relazione ma avrebbe recuperato anche ulteriore materiale dalle piattaforme dei social. In particolare, sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti, è finito un video realizzato dalla ragazza e pubblicato dalla stessa sui social. Proprio quel video sarebbe stato ritoccato dal giovane che, attraverso un fermo immagine, avrebbe ricavato una foto che è stata poi ritoccata facendo apparire la 13enne nuda. Questa immagine, stampata su decine di locandine, è stata affissa su tutti i muri del paese dove risiede la 13enne che è stata così esposta alla gogna. Il giovane, la cui condotta contestata dalla Procura è aggravata dai futili motivi, ha agito di notte: le locandine, posizionate soprattutto nei pressi dell'abitazione della vittima, si sono così materializzate la mattina. La foto ritoccata della minore, è stata poi corredata da un'offerta di prestazioni sessuali a pagamento.

Sono stati proprio i genitori della minore a rimuovere quei manifesti facendo poi scattare la denuncia. Gli inquirenti sono subito arrivati al 17enne incastrato anche dalla perquisizione domiciliare e informatica. All'interno della sua abitazione, infatti, gli agenti della polizia postale diretti dall'ispettore Roberta Manzo e coordinati dal dirigente della polizia postale della Campania, il vicequestore Rosaria Romano, hanno scovato materiale pedopornografico. Sul computer dell'indagato, inoltre, è stata rinvenuta anche la foto originale della ragazza poi modificata dall'ex che l'ha trasformata in un'immagine senza veli. 

Tutto il materiale è finito sul tavolo del capo della Procura del tribunale per i minorenni Patrizia Imperato che, immediatamente, ha fatto scattare la misura cautelare a carico del ragazzo. Il collocamento in comunità è avvenuto proprio nel giorno dedicato alla donna. Nel piccolo centro dell'Agro dove la ragazzina risiede, la notizia ha scioccato tutti. L'intera comunità si è stretta intorno alla famiglia della 13enne e in tanti hanno aiutato i genitori a rimuovere quei manifesti affissi sui muri del paese. Il giovane studente, incensurato e appartenente ad una buona famiglia, al momento resta in comunità. «Il mio cliente afferma l'avvocato Giuseppe Pepe, difensore del 17enne è evidentemente molto scosso. Proprio in queste ore si stanno chiarendo tutti gli aspetti della vicenda. Siamo certi che il Tribunale dei Minorenni opererà nell'interesse di tutti i minori a qualsiasi titolo coinvolti. A tal proposito sfugge come possa conciliarsi la tutela dei minori con il clamore mediatico di queste ore che rischia di segnare per sempre la vita di questi ragazzi». 

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