Roccapiemonte, uomo trovato
in un garage con un proiettile alla tempia

Roccapiemonte, uomo trovato in un garage con un proiettile alla tempia
di Nicola Sorrentino
Domenica 4 Ottobre 2020, 09:18 - Ultimo agg. 18:17
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L'inchiesta sulla scoperta di un uomo ferito alla testa con un colpo d'arma da fuoco potrebbe essere classificato come un caso di tentato suicidio. È questa l'ipotesi maggiormente seguita, in fase di accertamento dall'altro ieri, dal sostituto procuratore Angelo Rubano presso il tribunale di Nocera Inferiore. L'uomo, di 49 anni, era stato trovato dalla figlia nel pomeriggio di venerdì, vicino al garage della propria abitazione in via Mario Pagano nel comune di Roccapiemonte. In questo momento si trova ricoverato all'ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, in stato di coma farmacologico. Le sue condizioni restano sotto osservazione, stazionarie, ma critiche. Per ora, gli inquirenti ritengono di non avere alcun elemento o indizi da far pensare che il ferimento dell'uomo possa essere stato causato da dinamiche diverse da quella del tentato suicidio.

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Escludendo dunque, presunte aggressioni o colluttazioni, da parte di altre persone nei riguardi del 49enne. A lanciare l'allarme, era stata la figlia con una telefonata al 118. Aveva trovato il corpo del padre a terra, con tracce di sangue sul fianco e alla testa, forse per un proiettile conficcato all'altezza dell'occhio destro. Sul posto era giunta in pochi minuti un'ambulanza del 118, insieme ai carabinieri della compagnia di Mercato San Severino agli ordini del tenente colonnello Alessandro Cisternino. La pista del possibile tentato suicidio da parte dell'uomo viene confermata anche dai militari, che sul posto avevano svolto una serie di attività di controllo nell'abitazione e nel box. Non sono stati trovati segni di effrazione o colluttazione, mentre è stata trovata invece l'arma da cui sarebbe partito l'unico proiettile che ha ferito l'uomo. Era dentro un secchio, in uno scantinato. I medici del reparto di Rianimazione a Nocera Inferiore, nel frattempo, attendono di sciogliere la prognosi, che resta riservata, in attesa che il versamento di sangue si riduca per poter poi intervenire chirurgicamente. E per constatare, in una fase successiva, le attuali condizioni del 49enne, insieme alle sue funzioni cerebrali vista la posizione del proiettile.

Per le indagini, i carabinieri avevano ascoltato diverse persone, familiari compresi, per ricostruire la dinamica dei fatti, partendo dai movimenti del 49enne, le sue attività e i suoi rapporti. Qualora dovesse trattarsi effettivamente di un tentativo di suicidio, starà sempre all'autorità giudiziaria capirne i motivi, ricostruire gli attimi prima dell'esplosione di quel proiettile. Le ragioni per cui l'uomo avrebbe tentato di togliersi la vita, sono al centro delle indagini dei carabinieri. Tra le indagini, anche esami specifici sulla pistola per verificare chi a utilizzarla sia stato proprio l'uomo ferito.

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