Castel San Giorgio, false accuse di violenza sessuale all’ex marito: condannata 41enne

Due anni alla donna che era stata denunciata dal compagno: "Rapporti consensuali"

Violenza sulle donne
Violenza sulle donne
di Nicola Sorrentino
Lunedì 29 Aprile 2024, 04:15 - Ultimo agg. 13:01
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Una donna di 41 anni è stata condannata a 2 anni di reclusione, con pena sospesa, per aver accusato falsamente l’ex marito di averla prima aggredita e picchiata con violenza, quindi di averla violentata più volte. L’imputata rispondeva di calunnia, in un periodo che risale al 2016, a Castel San Giorgio.

La denuncia era stata sporta dall’uomo - assistito nel procedimento dall’avvocato Rosaria Corvino - dopo una precedente archiviazione che il Gip aveva disposto proprio riguardo le accuse mosse dalla donna, nei riguardi dell’ex.

La difesa della parte offesa - per dimostrare l’assoluta infondatezza delle accuse della 41enne - aveva depositato diversa documentazione in fase d’indagine.

Tra queste, la copia di conversazioni intercorse tra gli ex coniugi nei mesi precedenti alla denuncia.

Nella sua querela, invece, l’imputata aveva sostenuto di essere stata costretta a maltrattamenti continui per tre anni, per poi subire diversi rapporti sessuali contro la sua volontà. Al rifiuto, il marito non avrebbe esitato a picchiarla con calci, pugni e schiaffi su ogni parte del corpo.

Tuttavia, nella fase preliminare dell’indagine, il Gip ravvisò come dalla lettura di quelle conversazioni vi fossero «non pochi passaggi scarsamente compatibili con l’ipotesi di un rapporto coniugale fondato sulla sopraffazione e sulla vessazione dell’uno nei confronti dell’altra, finanche nei giorni immediatamente precedenti all’allontanamento della donna da casa».

Anzi, gli stessi rapporti in realtà risultavano essere consensuali e non oggetto di costrizione, come l’imputata aveva raccontato in querela. Trascrizioni, messaggi e conversazioni, insomma, spinsero il Gip a disporre l’imputazione coatta per la donna, costretta dunque ad affrontare il dibattimento, ritenendo genuine e valide le prove che l’uomo aveva prodotto in sede preliminare, per dimostrare la sua attendibilità rispetto alle accuse dell’ex moglie.

La coppia si era separata, in quella fase, per problemi di natura personale e di convivenza.

Video

A supporto della buona fede dell’uomo, inoltre, furono depositati anche dei video, i quali dimostravano come i rapporti intimi tra i due fossero scevri da qualsiasi forma di violenza. Nel corso del dibattimento, tra l’altro, la donna non aveva prodotto certificazioni mediche dell’epoca che testimoniassero le lesioni subite dall’ex marito, né indicato testimoni che potessero confermare di aver assistito a violenze, come da lei denunciate. Il giudice monocratico di Nocera Inferiore l’ha condannata a 2 anni di reclusione.

La pena resta sospesa ma la 41enne dovrà risarcire l’ex marito per 21mila euro e pagare una provvisionale di 10mila euro. Per conoscere le motivazioni del tribunale che hanno condotto alla condanna della donna servirà attendere il deposito, previsto entro novanta giorni.

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