Salerno, spedizione punitiva: condannati i complici di Roberto Bianco jr

Milione ed Amato sono stati condannati ad otto mesi ciascuno: loro picchiarono la vittima e Bianco jr la accoltellò

Un'aula di tribunale
Un'aula di tribunale
di Angela Trocini
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 06:30
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Misero a segno, a dicembre di due anni fa, una «spedizione punitiva» contro Andrea Farina. Durante una colluttazione, secondo le accuse, la vittima fu colpita con calci e pugni in varie parti del corpo. Insieme a Ciro Amato e Pietro Milione, sempre secondo la ricostruzione investigativa, c’era Roberto Bianco junior che sferrò (solo lui) alcune coltellate al Farina attingendolo al gluteo e alla coscia posteriore sinistra e minacciandolo devo ammazzare anche a tuo padre e tuo fratello. Per l’aggressione, scaturita per il solo fatto che Farina non riusciva ad installare il wi-fi sull’auto di Bianco, il gup Pietro Indinnimeo del Tribunale di Salerno al termine del rito abbreviato ha condannato Ciro Amato (difeso dall’avvocato Vincenzo Caliendo) e Pietro Milione (difeso dall’avvocato Rosario Fiore) ad 8 mesi di reclusione ciascuno e al risarcimento del danno nei confronti della vittima da quantificare in sede civile (il pm aveva chiesto condanne, rispettivamente, a 2 e 3 anni). Nei confronti di Bianco junior (difeso dagli avvocati Silverio Sica e Armando Melillo), in seguito al riconoscimento del vizio totale di mente accolto dal gup, è stata disposta l’assoluzione in quanto il soggetto non è imputabile proprio perché incapace di intendere e di volere. Per Bianco, quindi, ci sarà il ricovero in una Rems fuori regione sebbene al momento il 28enne non può essere ancora trasferito essendo colpito da una precedente misura cautelare (quella relativa agli spari contro le vetrine del Mulino Urbano) il cui processo è pendente davanti la Corte di appello di Salerno e, solo dopo la pronuncia dei giudici Bianco potrà essere trasferito. Del resto, nel dispositivo emesso ieri, il gup non disconosce la pericolosità del soggetto e lo stesso pm, pur avanzando la richiesta di applicazione per Bianco della misura di sicurezza provvisoria del ricovero in una struttura specializzata, ha posto in evidenza la sussistenza dei gravi indizi di reato descritti nella misura cautelare emessa ad ottobre scorso e la pericolosità sociale attestata anche dal perito. Quattordici i capi d’imputazione contestati a Roberto Bianco junior: episodi delittuosi, commessi in rapida successione tra tra giugno e dicembre 2022. Dall’aggressione del Farina alla minaccia nei confronti della mamma dello stesso Ciro Amato (spesso il Bianco rendeva i presunti complici più inesperti in vittime) tanto che la donna era sicura che il danneggiamento della Fiat 500 era opera di Roberto Bianco junior che si era presentato sotto casa esplodendo alcuni colpi di pistola ed urlato minacce contro la famiglia.

E che Bianco jr usasse violenza per affermare la sua personalità criminale in città, è apparso chiaro sia nell’episodio accaduto al bar «089» quando prese a martellate un cliente dopo aver rincorso un lavorante solo perché non gli aveva detto dove era il proprietario, ma anche nel locale «Super Pizza» quando entrò urlando contro alcuni clienti seduti intorno ad un tavolo e minacciando il titolare di fare una strage. 

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