Scarano perde il suo tesoro
confiscati beni per quattro milioni

Scarano perde il suo tesoro confiscati beni per quattro milioni
di Petronilla Carillo
Sabato 28 Gennaio 2017, 08:00 - Ultimo agg. 08:19
2 Minuti di Lettura
SALERNO - Quattro milioni di euro di beni saranno confiscati a monsignor Nunzio Scarano. È quanto deciso dai giudici della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Salerno (presidente Gaetano Sgroia, a latere Giuliano Rulli e Nicola Marrone) i quali hanno parzialmente accolto la richiesta del sostituto procuratore Elena Guarino. I beni erano già stati sottoposti a sequestro preventivo dai militari del Nucleo di polizia giudiziaria di Salerno a gennaio del 2014 quando il prelato, che all’epoca era già indagato in un procedimento avviato dalla Procura di Roma per corruzione, fu arrestato su disposizione del gip di Salerno con l’accusa, in questa circostanza, di riciclaggio. L’ipotesi di reato contestata, aver riciclato il denaro di provenienza dallo Ior (l’Istituto per le Opere di religione) e aver investito parte delle somme nell’acquisto di case e di quadri d’autore. In quella circostanza gli furono tolti dalla disponibilità beni per 6 milioni e mezzo di euro tra appartamenti (tra cui quello lussuoso di via Romualdo a Salerno, 17 vani e una pinacoteca di quadri d’autore) e conti correnti presso la Unicredit di via della Conciliazione. 

Ora, a distanza di tre anni una parte di quei beni sarà sottoposta a confisca. Si tratta proprio del conto corrente della Unicredit di via della Conciliazione, sul quale vi sono 800mila euro; quindi tutti i beni accumulati dal 2006 al 2012. Ovvero, quattro immobili: un appartamento a via Tanagro del valore di 325mila euro ma acquistato a 72mila euro (secondo la Procura in tal modo fu occultata la differenza pari a 249mila euro, ostacolando l’esatta ricostruzione dei flussi finanziari e l’individuazione dell’origine illecita della provenienza), un box in via Porta Rotese, un ulteriore appartamento di otto vani attiguo a quello in via Romualdo Guarna, una porzione di appartamento sito a Salerno, in via Largo Santoro Faiella composto da 5 vani. Quindi due auto, una Mercedes classe A 180 CDI e una Volkswagen Caddy. Salvata, invece, la società immobiliare Nuen costituita il 21 giugno 2012 e detenuta per il 99% da monsignor Scarano e per il restante 1% dal marito della nipote, Enrico Vallese, l’amministratore. Secondo quanto accertato dalla guardia di finanza nel corso delle indagini, difatti, il prelato avrebbe avuto un tenore di vita ed un patrimonio incomptibili con il suo stipendio di sacerdote e di ex funzionario Apsa.

Continua a leggere su Il Mattino Digital
© RIPRODUZIONE RISERVATA