SLU-PP-332, ecco la pillola che simula l'esercizio fisico

SLU-PP-332, ecco la pillola che simula l'esercizio fisico
SLU-PP-332, ecco la pillola che simula l'esercizio fisico
Martedì 26 Marzo 2024, 12:08 - Ultimo agg. 12:13
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Emerge una nuova frontiera nella scienza medica: una pillola in grado di imitare gli effetti benefici dell'esercizio fisico: è la pillola SLU-PP-332, un composto all'avanguardia promettente per chi cerca alternative all'attività fisica tradizionale. Secondo un comunicato della Società Chimica Americana, il composto SLU-PP-332 offre una speranza per chi desidera i benefici dell'attività fisica ma è limitato da condizioni di salute o disabilità. L'esercizio fisico è essenziale, ma ci sono casi in cui serve un'alternativa, sottolinea Bahaa Elgendy, a capo della ricerca. I risultati preliminari mostrano efficacia e minimi effetti collaterali in studi su roditori. Ma prima di avvicinarsi alle sperimentazioni umane saranno necessarie ulteriori ricerche per garantirne la sicurezza.

Applicazioni e benefici potenziali

Oltre a supportare chi non può fare esercizio, SLU-PP-332 potrebbe rafforzare i programmi di fitness e integrarsi con trattamenti per l'obesità. La ricerca ha evidenziato come questo composto possa incrementare le fibre muscolari resistenti alla fatica e migliorare la resistenza generale, prospettando un futuro in cui l'esercizio fisico potrebbe diventare più accessibile e personalizzato.

Il team ha confrontato la potenza di SLU-PP-332 con quella delle nuove molecole esaminando l'Rna (misura dell'espressione genetica) di circa 15mila geni nelle cellule del muscolo cardiaco di ratto. I nuovi composti hanno provocato un maggiore aumento della presenza di Rna, suggerendo il fatto che simulano in modo più potente gli effetti dell'esercizio fisico. La ricerca che utilizza SLU-PP-332 suggerisce che prendere di mira i recettori correlati agli estrogeni potrebbe essere utile contro malattie specifiche. Nel dettaglio, studi condotti sugli animali con questo composto preliminare indicano che potrebbe avere un beneficio per obesità, insufficienza cardiaca o declino della funzionalità renale con l'età. I risultati della ricerca aggiornata suggeriscono che le nuove molecole potrebbero avere effetti simili. 

Contrastare i processi dannosi di Alzheimer

L'attività dei recettori target sotto la lente degli esperti sembra anche contrastare i processi dannosi che si verificano nel cervello dei pazienti con diagnosi di Alzheimer e di altri disturbi neurodegenerativi. Anche se il composto SLU-PP-332 non può passare nel cervello, alcuni dei nuovi sono stati sviluppati per farlo. «In tutte queste condizioni, i recettori Err svolgono un ruolo importante», rimarca Elgendy. «Se si avesse un composto in grado di attivarli in modo efficace, si potrebbero generare tanti effetti benefici». Il team spera ora di testare i nuovi composti su modelli animali attraverso Pelagos Pharmaceuticals, startup co-fondata dagli esperti, i quali stanno inoltre esaminando la possibilità di sviluppare i composti come potenziali trattamenti per i disturbi neurodegenerativi.

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