Gli Stati generali dell’Oncologia Sud partono da Napoli

28 e 29 novembre presso l’Holiday Inn, Centro Direzionale Isola E6

Stati generali dell’Oncologia Sud
Stati generali dell’Oncologia Sud
Martedì 29 Novembre 2022, 14:35
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Parte dalla città di Napoli la terza tappa del progetto ONCOnnection - Stati generali dell’Oncologia Sud: Campania, Marche, Puglia, Sicilia - organizzati da Motore Sanità, il 28 e 29 novembre, dedicati alle novità che ruotano attorno all’oncologia del Sud - Campania, Marche, Puglia Sicilia. L’evento è organizzato presso l’Holiday Inn, Centro Direzionale Isola E6, con la sponsorizzazione non condizionante di Janssen Pharmaceutical Companies of Johnson & Johnson, Gsk, Bristol Myers Squibb, Takeda, AstraZeneca e Daiichi-Sankyo.

Questa è la terza tappa del grande percorso “ONCOnnection” realizzato negli ultimi due anni e che, fino a oggi, ha riunito le esperienze in campo oncologico di tutte le regioni di Italia. L’obiettivo di questi due giorni è fare il punto sullo stato dell’arte dell’oncologia nel Sud e per questo sono stati chiamati i massimi esperti con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti e delle istituzioni.

Sul ruolo della prevenzione interviene Francesco Emilio Borrelli, componente V commissione sanità e sicurezza sociale consiglio regionale Campania. «La parola prevenzione, che sembra banale e quasi scontata non lo è.

Gli elementi preventivi, come uno stile di vita sano e una buona alimentazione sono davvero importanti, noi istituzioni dobbiamo lavorare anche nel portare il concetto di prevenzione su tutti gli aspetti della vita. Il lavoro di divulgazione è fondamentale per portare alla luce grandi problemi che però sono “nascosti” al grande pubblico, ne sono ignari. La politica deve capire che ascoltare il lavoro di divulgazione che viene fatto, anche nei convegni come quello di oggi, potrebbe evitare moltissimi dei problemi che invece ci troviamo ad affrontare».

Secondo Simona Lupini, vice presidente IV commissione consiliare permanente, regione Marche, sul tema dell’oncologia va fatta una strategia, una strategia che metta insieme le risorse attuali e quelle future. «Bisogna inoltre riflettere sugli errori commessi così da imparare. Credo moltissimo nell’integrazione socio-sanitaria, è importantissima una presa in carico di questo tipo che dia spazio al supporto psico-sociale del paziente e della famiglia che lo deve seguire e supportare».

Ismaele La Vardera, deputato assemblea regionale siciliana, spiega: «I cosiddetti eroi del Covid, cioè tutti gli operatori sanitari utilizzati durante l’emergenza, si stanno trovando ad affrontare un vero e proprio ben-servito. Noi forze istituzionali dobbiamo riuscire a dare ascolto le necessità degli esperti di sanità. Dobbiamo lottare per far sì che il diritto alla sanità venga sempre garantito».

Elita Schillaci, professore ordinario principi di management; fondatore centro studi avanzati Innovazione e leadership in health management ha aperto il tema dell’organizzazione e la capacità manageriale: «Nel campo oncologico abbiamo visto enormi sviluppi dal punto di vista terapeutico e diagnostico, tutto questo si è accelerato nel periodo del Covid. In tutti gli ambiti si è sviluppata la consapevolezza dell’importanza di un approccio multidisciplinare. In questo paese, tutto quello che è capacità manageriale non viene riconosciuta, ma gli aspetti organizzativi sono fondamentali».

Sulla sostenibilità del sistema sanitario è intervenuto Roberto Bordonaro, direttore Uoc oncologia medica Arnas Garibaldi, Catania, che spiega: «Un sistema sanitario è tanto sostenibile tanto quanto chi governa decide che deve essere tale. È ovvio che, se si continua a considerare il sistema sanitario italiano soltanto una voce di spesa, è difficile continuare a richiedere ulteriori sostegni in termini di finanziamento. Credo che il servizio sanitario nazionale sia un importantissimo volano di sviluppo economico, lavorativo e culturale. Ci sono dati importanti che indicano che, per ogni dollaro investito in sanità, c’è un ritorno di 1,4 dollari, bisogna sviluppare una sempre maggiore partnership tra pubblico e privato a tutti i livelli».

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Secondo Roberto Bordonaro bisogna che il sistema si organizzi per garantire l'equità di accesso alle nuove tecnologie diagnostiche innovative. «Non basterà acquistare i macchinari, bisognerà garantire la formazione delle risorse umane necessarie per il funzionamento delle tecnologie. Implementare, sostenere e diffondere progressivamente gli screening per le tre patologie principali deve essere una priorità di chi si occupa di salute pubblica. Il miglior modo di governare il costo del sistema è ridurre il numero di patologie tumorali avanzate al momento della diagnosi, ma io andrei oltre, non dimenticandoci quello che è il periodo del fine vita del paziente».

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