Giulia Cecchettin, il corpo trovato nella scarpata. «Era già morta prima di finire nel canalone»

di Lorenzo Padovan
Domenica 19 Novembre 2023, 10:04 - Ultimo aggiornamento: 20 Novembre, 10:08 | 1 Minuto di Lettura

Perché ha scelto quel punto


La pericolosità del punto scelto da Filippo per sbarazzarsi del corpo di Giulia è testimoniata da un guardrail: è una delle poche curve protette di una carreggiata larga poco più di un fazzoletto e costantemente esposta sulla scarpata a valle. Prima e dopo, però, a prevalere ci sono alberi, mentre sotto quella svolta maledetta ci sono quasi solo rocce. Il personale del Ris di Parma, arrivato già nel primo pomeriggio, ha svolto rilievi di ogni tipo. Il sostituto procuratore Andrea Del Missier ha seguito di persona tutte le fasi degli accertamenti, fino a quando, in tarda serata, ha concesso il nullaosta per la rimozione della salma. L'Arma era rappresentata dal comandante provinciale di Pordenone, colonnello Roberto Spinola e dal suo omologo di Venezia, il generale di brigata Nicola Conforti. Decine i soccorritori presenti: Vigili del fuoco del comando provinciale e del distaccamento di Maniago, con le squadre speleo-alpino-fluviali che si sono anche occupate di issare le spoglie mortali di Giulia fino alla strada soprastante. Mobilitati anche i volontari della Protezione civile di Barcis, che hanno offerto uno straordinario supporto logistico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA