Israele-Hamas, a che punto è la guerra dopo 3 mesi: l'asse guidato dall'Iran e i timori per un'escalation con il Libano

di Mario Landi
Lunedì 8 Gennaio 2024, 11:35 - Ultimo aggiornamento: 15:15 | 2 Minuti di Lettura

La posizione degli Usa

Nel corso di conversazioni private, l'amministrazione statunitense ha messo in guardia Israele da una significativa escalation in Libano: una nuova valutazione riservata della Defense Intelligence Agency (Dia) avverte che risulterebbe difficile alle Forze di Difesa Israeliane (Idf) ottenere successo perché le loro risorse e i loro mezzi militari sarebbero troppo sparpagliati a causa del conflitto a Gaza, secondo fonti a conoscenza del documento citate dal giornale che ha parlato con oltre una decina di funzionari e diplomatici.

Il Segretario di Stato Antony Blinken è partito giovedì sera per il Medio Oriente per la quarta volta da quando Israele ha lanciato la sua guerra a Gaza dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. I funzionari americani temono che un conflitto su vasta scala tra Israele e Libano porterebbe ad uno spargimento di sangue maggiore di quello della guerra Israele-Libano del 2006 a causa dell'arsenale sostanzialmente più ampio di armi a lungo raggio e di precisione di Hezbollah.

«Il numero delle vittime in Libano potrebbe essere compreso tra 300mila e 500mila e ne risulterebbe una massiccia evacuazione di tutto il nord di Israele», ha commentato Bilal Saab, un esperto di Libano presso il Middle East Institute, un think tank di Washington. Hezbollah potrebbe colpire Israele più in profondità rispetto a prima, colpendo obiettivi sensibili come impianti petrolchimici e reattori nucleari, e l'Iran potrebbe attivare milizie in tutta la regione. «Non penso che resterebbe limitato a questi due antagonisti».

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