Il significato del nome d'arte
La carriera di Marracash è anche il riflesso di una lunga lotta contro il pregiudizio e il razzismo che ha vissuto fin da piccolo. «Mi sfottevano perché noi meridionali gli sembravamo buffi, diversi, estranei, come succede oggi con gli extracomunitari. Io ero piccolo, scuro, avevo i capelli ricci, parlavo in dialetto e sembravo un piccolo arabo», racconta nel 2010 a Repubblica.
A Milano lo chiamano "marocchino" e la città diventa "Marrakesh", mentre a Nicosia, il suo paese d’origine, lo beffano con il soprannome "Milano", per il suo accento. Ma invece di farsi abbattere, il rapper trasforma l'umiliazione in forza, cambiando "Marrakesh" in "Marracash", con il "cash" a simboleggiare il suo riscatto, il successo e il potere conquistato nel mondo della musica.
«Quando ero bimbo la diversità era debolezza, perciò non fingo e intingo nel veleno la mia penna», canta nel brano "Power Slap" del nuovo album. Marracash ha saputo trasformare le sue vulnerabilità in punti di forza, facendo della sua autenticità il motore del suo successo.