La Spagna contro il turismo di massa, arrivano limitazioni e siti a pagamento. «Questa non è più casa nostra», residenti sul piede di guerra

di Marta Giusti
Martedì 16 Aprile 2024, 13:35 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 09:38 | 1 Minuto di Lettura

Gli altri movimenti anti turisti in Spagna

Non solo nelle Canarie, nelle ultime settimane diversi movimenti anti turisti da tutto il Paese sono proliferati sui social network. «Questa era la mia casa», «Puzza di turista», sono solo alcune delle frasi comparse sulle porte degli alloggi turistici a Malaga, centro del turismo balneare del sud dell'Andalusia. Ma queste scritte sugli adesivi non sembrano fermare i turisti.

Lo stesso vale per Barcellona e le isole Baleari, dove gli attivisti hanno affisso finti cartelli in inglese all'ingresso di alcune spiagge per avvisare del rischio di «caduta massi» o di punture di «meduse pericolose», ma, a quanto pare, senza successo.

Già negli anni 2010 i residenti locali si erano mobilitati contro l'overtourism, soprattutto a Barcellona. Ma dopo la pausa causata da Covid-19, l'esasperazione sembra essere aumentata di parecchio, visto che l'anno scorso la Spagna ha raggiunto un record coi sui 85,1 milioni di visitatori stranieri.

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