Casamonica e Spada, presi i furbetti del Reddito di cittadinanza (ma per averlo bisogna essere incensurati)

Scovate 38 persone che ricevevano indebitamente il sussidio. Tra questi anche esponenti delle note famiglie malavitose condannati per mafia

Casamonica e Spada, presi i furbetti del Reddito di cittadinanza (ma per averlo bisognava essere incensurati)
Casamonica e Spada, presi i furbetti del Reddito di cittadinanza (ma per averlo bisognava essere incensurati)
di Federica Pozzi
Venerdì 5 Gennaio 2024, 22:50 - Ultimo agg. 6 Gennaio, 10:58
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Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. È questa l’accusa nei confronti di 38 persone, denunciate per aver dichiarato il falso al fine di ottenere o continuare ad avere indebitamente il Reddito di cittadinanza, per un totale di oltre 200 mila euro. Tra di loro anche tre esponenti dei clan Casamonica e Spada, arrestati nelle due operazioni Gramigna del 2018 e del 2019 con l’accusa, tra le altre, di fare parte dell’associazione mafiosa. A scovare i “furbetti” del Reddito sono stati i carabinieri del nucleo operativo della compagnia Piazza Dante, grazie ad accertamenti svolti presso anagrafe, banca dati, motorizzazione civile e Inps. 

LE DENUNCE

Nel corso degli anni sono stati diversi i “furbetti” che hanno ottenuto il Reddito di cittadinanza o di emergenza anche se non ne avevano diritto e poi sono stati scovati. Ma questa volta, la maggior parte delle 38 persone denunciate negli ultimi giorni aveva precedenti penali ed ha omesso di comunicare all’Inps procedimenti giudiziari a proprio carico. Se infatti chi richiede il sussidio è destinatario di misure cautelari o ha ricevuto condanne penali negli ultimi 10 anni non può ottenerlo, per questo omette di comunicarlo. Non un’operazione complessa. La richiesta, infatti, si fa compilando un modulo online, basta dichiarare di non avere precedenti e così il sussidio viene erogato. L’Inps infatti non fa accertamenti al casellario giudiziario. È a questo punto però che intervengono i militari di Piazza Dante che, periodicamente, fanno controlli a campione sulla base di soggetti che sono sottoposti a misure cautelari, chiedendo a Inps se sono percettori del Reddito. In caso di risposta positiva e dopo i dovuti accertamenti partono le denunce. E così è stato anche per i due esponenti del clan Spada e per quello dei Casamonica. Due dei quali erano stati arrestati nell’operazione Gramigna del 2018 e un terzo nell’operazione Gramigna bis del 2019. Comunque tutti e tre condannati in primo grado e poi dalla Corte d’Appello nel 2022 per vari reati, dall’associazione mafiosa dedita al traffico e allo spaccio di droga, all’estorsione, l’usura alla detenzione illegale di armi.

aggravate dell’associazione di stampo mafioso. 

I NUMERI

Non solo chi ha precedenti ed ha quindi omesso di comunicarlo, tra le 38 persone denunciate per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, c’è anche chi ha dichiarato di appartenere a diversi nuclei familiari, così da moltiplicare le somme percepite. Dai calcoli effettuati dai militari, i 38 indagati avrebbero percepito, in assenza dei requisiti di legge, la somma complessiva di 240 mila euro circa (37 di loro percepivano il reddito di cittadinanza, uno quello di emergenza). Una cifra che si inserisce nei quasi sei milioni di euro che sono stati percepiti indebitamente nella sola Roma e provincia da settembre 2022 a oggi. 

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Il nucleo operativo della compagnia Piazza Dante nell’ultimo anno e mezzo ha infatti denunciato 785 persone, per un totale di circa cinque milioni e 680 mila euro percepiti pur non avendone diritto. Si tratta di persone che abitano a Roma e provincia e qualche soggetto della regione Campania che ha commesso nel territorio della Capitale reati come truffe agli anziani e poi si è scoperto essere percettore del sussidio. 

«Noi facciamo controlli periodici a campione sulla base di soggetti che sono sotto il nostro controllo perché sottoposti a misure cautelari. Se dovessimo mettere questi dati a sistema a livello nazionale non oso immaginare quale possa essere il danno per le casse dello Stato», ha dichiarato il capitano della compagnia Piazza Dante, Matteo Greco. 

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