Dalle passeggiate sul corso di Ottaviano alle passerelle internazionali. Si propone con un mix di sensualità prorompente e di passione la ventisettenne modella napoletana Jessica Auricchio, ragazza copertina del mese di settembre del magazine francese «Moevir» che le ha dedicato un ampio articolo all'interno per l'edizione speciale francese. Un servizio fotografico che l'ha immortalata per la prima volta senza veli, tappa inevitabile ed attesa per la sexy mannequin in costante ascesa dopo aver conquistato l'edizione asiatica di «Hp magazine» e l'edizione francese «Gmaro Paris».
Nessun imbarazzo nel posare nuda, Jessica?
«No no, l'imbarazzo c'è, emotivamente ci poniamo dei limiti.
Come e quando è cominciato il suo percorso nella moda?
«Penso fosse nel mio destino. A 9 anni fui scelta come protagonista del cortometraggio La paura di cercare di Iacopo di Girolamo, realizzato in collaborazione con il Giffoni film festival. Poi a 15 anni feci un provino per un'agenzia che portò all'incontro con un coreografo di moda, che è stato poi il mio insegnante di portamento. Da lì la decisione di proseguire su questa strada, dando però priorità alla scuola. Dopo le superiori mi sono iscritta a Giurisprudenza che non ho mai mollato nonostante gli impegni, e che ancora frequento. E mi piace impegnarmi con il mio lavoro in campagne sociali, come contro l'inquinamento».
Lei incarna un tipo di bellezza in stile Jessica Rabbit, lontana dai dictat della modella magrissima.
«Gli standard di bellezza stanno cambiando molto e rimanere autentici è un valore prezioso. E a questo proposito va ricordata la legge francese contro l'anoressia, la Loi mannequin del 2017 che costringe le agenzie a sottoporre le modelle a controlli medici e a valutarle non più in base alla taglia, ma in base all'indice di massa corporea. Per i servizi fotografici e pubblicitari ora è obbligatorio apporre la dicitura fotografia ritoccata quando l'immagine della modella ritratta viene elaborata al computer. Accettare la propria altezza, il peso, le lentiggini, i capelli crespi o qualsiasi caratteristica ritenuta un'imperfezione sta diventando cruciale e fondamentale. E a me piace l'idea di celebrare la donna giunonica, simbolo di fecondità. tra bellezza, forme e curve».