L’importanza della chirurgia per sfilare gli occhiali

Sbordone, primario del reparto di Oculistica del Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli: «Un intervento molto rapido e indolore, ma che ci mette in condizione di tornare a vedere già dal giorno successivo»

Sbordone al lavoro
Sbordone al lavoro
Lunedì 28 Novembre 2022, 17:50
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Miopia: molti pazienti rinunciano a operarsi, quando viene proposta loro la chirurgia vera e propria, come migliore e più indicata alternativa al laser che, in molti casi, è la soluzione più adatta. Ma, oltre una certa gravità, questa tecnologia non soltanto non è efficace, ma può essere addirittura rischiosa. 


È, dunque, sensato rinunciare ad affrontare il problema soltanto per la paura del bisturi? Mario Sbordone, specialista di chirurgia refrattiva e primario del reparto di Oculistica dell’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, non ha dubbi. «Si tratta di un intervento molto rapido e indolore, ma che ci mette in condizione di tornare a vedere già dal giorno successivo», spiega, aggiungendo che l’intervento consiste nell’impianto di una lente intraoculare “fachica”, così definita perché non sostituisce il cristallino, come avviene per la cataratta, ma serve a consentire una corretta messa a fuoco e quindi una visione migliore. «Di per sé l’operazione dura circa dieci minuti e il paziente non sente alcun dolore», prosegue Sbordone, che chiarisce: «L’impianto di un cristallino artificiale all’interno dell’occhio, precisamente dietro la pupilla, ci consente di operare in sicurezza andando a correggere il difetto in brevissimo tempo». E interventi molto efficaci esistono anche per le persone un po’ più in là con gli anni, che spesso hanno concomitanti problemi di cataratta. 

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