San Leucio, ciak si gira il corto del dopo Covid-19

San Leucio, ciak si gira il corto del dopo Covid-19
di Luciano Giannini
Mercoledì 4 Novembre 2020, 16:55 - Ultimo agg. 20:52
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«Guardare una cosa è differente dal vederla. Non si vede una cosa finché non se ne scopre la bellezza». L'aforisma di Oscar Wilde echeggia in una splendida mattina d'autunno nel cortile Ferdinando, il re Borbone. Nella regia filanda di San Leucio si gira un corto diverso, «Guardami così»; tre minuti di immersione in alcune bellezze campane, finanziati dal ministero degli Affari esteri, in collaborazione con Anica. Sul set, nel Cortile dei serici, indossano abiti nuziali gli interpreti: Serena Autieri, Giovanni Esposito e Ludovica Nasti, la Lila bambina dell'«Amica geniale». Alla regia è Adriano Morelli, casertano, fratellastro di Edoardo De Angelis, che firma la supervisione artistica e aggiunge: «Io e lui? Siamo come fratelli di sangue». Morelli è autore della sceneggiatura con Maria Sole Limodio. La produzione è di O'Groove.


Adriano è al quarto film breve: «L'avventura è nata quando Giampaolo Letta, di Medusa, mi ha scritto: il ministero ha indetto un bando di concorso, Corti d'autore, per scegliere cinque video in altrettanti settori: architettura, editoria, audiovisivo, spettacolo dal vivo, arte. L'obiettivo: rilanciare l'immagine dell'Italia nel mondo. Perché non partecipi?». I giurati (tra cui Salvatores) hanno premiato Morelli probabilmente grazie all'idea che sottende la storia di «Guardami così»: «Il viaggio di una ragazzina per aiutare i genitori, non vedenti, a vedere alcune bellezze d'Italia; in questo caso della Campania, perché giriamo fino a venerdì qui a San Leucio, poi nella cattedrale di Caserta Vecchia, sul cono del Vesuvio, nell'antro della Sibilla e nell'eco-parco di Castelvolturno».


Come si può guardare la bellezza senza vederla? Adriano: «Emozionarsi è meglio che vedere». Nel nostro caso, «la ragazzina è lo strumento per trasmettere la sensazione interiore della bellezza attraverso altri sensi». Ed Edoardo: «Il soggetto mi ha colpito, perché s'interroga sulla percezione della bellezza anche senza l'intervento dello sguardo».

Quali consigli ha dato a suo fratello? «Gli ho lasciato spazio. Questo è un mestiere che, al di là della tecnica, non s'insegna. Tutto dipende dalla visione del mondo e dalla vocazione personale. Il mio è lo sguardo benevolo del fratello maggiore». Adriano: «La lezione di Edoardo? Se non c'è passato, non hai nulla da raccontare. Ma io non l'ho, perché ho solo 26 anni. Dunque?. Leggi, studia e, ancora, studia. Questa la sua risposta».


Tocca agli attori. Ludovica risponde come una sorprendente adulta: «Un bel progetto, impegnativo, ma io ci metto l'amore, e tutto diventa più semplice». Serena, Giovanni, è difficile interpretare un non vedente? Lei: «Ho un'esperienza personale. Una mia amica d'infanzia è cieca dalla nascita; una creatura ricchissima di vita e interessi. Io volevo rifiutare, per paura di esagerare. Ma è stata lei stessa a convincermi: Sii te stessa e vai. E Adriano ha anche accettato di dare il suo nome al mio personaggio, Maria». Lui: «Sì, è molto complicato, anche perché recito a occhi aperti e con i miei occhiali da vista, per precisa scelta del regista. Mi sono documentato, e ho scoperto che bisogna spostare sull'emozione il registro della percezione». Morale della favola? Serena e Giovanni: «La bellezza è a disposizione di tutti. Basta aprire la porta dei sensi, tutti».


Esposito ha terminato le riprese dei «Bastardi di Pizzofalcone» e del film «Benvenuti in casa Esposito» di Ansanelli: «E a gennaio sarò sul set di Salemme». La Autieri ha da poco concluso una fiction di Canale 5, «Buongiorno, mamma», con Raoul Bova e si appresta a registrare un nuovo disco. Quanto a De Angelis, ha finito di scrivere il prossimo film: «Racconterà la vera storia di Salvatore Todaro, comandante di sommergibili, che affondò una nave nemica, ma si fermò a salvare i naufraghi. Intanto, mi sono immerso nell'Eduardo più classico, Natale in casa Cupiello, in onda durante le feste su Raiuno, il titolo giusto per un bel regalo di Natale agli italiani».

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