Gosling conquista Venezia:
una superstar sulla luna

Gosling conquista Venezia: una superstar sulla luna
di Titta Fiore
Giovedì 30 Agosto 2018, 11:00
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VENEZIA - Un'apertura stellare. Si può dire? Si può, se sullo schermo del Palazzo del cinema passa il filmone di Damien Chazelle sulla conquista della Luna, se sul tappeto rosso sfilano i grandi divi di Hollywood, se gli americani tornano in massa riconoscendo alla Mostra la gratificante funzione di anticamera degli Oscar. Un'apertura sobria e senza fronzoli, come si addice al momento delicato che attraversa l'Italia colpita dai drammi di Genova e del Pollino, senza il presidente Mattarella ma con il neoministro della Cultura Bonisoli, entusiasta del festival e del suo ruolo di primo piano, da sostenere, promette, con tutti i mezzi necessari. Un'apertura di classe, con la Leonessa alla carriera Vanessa Redgrave sempre in prima linea nella battaglia per i diritti umani, nemica di Blair e ammiratrice della casa reale inglese, amica di Carlo e di Wililiam, subissata dagli applausi della platea tutta in piedi. Un'apertura piena di promesse di futuro: «Serve ancora una Mostra?» si chiede il presidente della Biennale Baratta. «Se va nel segno della qualità, serve eccome; del cinema continuiamo ad avere bisogno per capire il mondo, per attrezzarci ad affrontarlo, per orientarci tra le diverse passioni, per decifrare il presente guardando al passato».
 
«First Man», molto applaudito, entusiasmante, ricostruisce con stile classico e tenera nostalgia, gli anni d'oro della conquista dello spazio, quando gli americani contendevano ai russi il primato dei cieli e tutto il mondo seguì con il fiato sospeso la discesa impacciata di Neil Armstrong sul suolo lunare, «un piccolo passo per un uomo, ma un grande balzo per la storia dell'umanità». Di quei tempi, era l'estate del 1969, il regista ragazzo Damien Chazelle non ha ricordi diretti, ma ha conservato forti le suggestioni che gli trasmisero i genitori. Dice: «Per la mia generazione le missioni spaziali sono un fatto scontato, ma più mi avvicinavo alla storia di Armstrong, Aldrin e Collins, all'avventura dell'Apollo, e più ne ero affascinato. Tutti i bambini, prima o poi, sognano di fare l'astronauta, ed io non sono stato da meno. Crescendo ho capito l'enormità di quella sfida, fatta con strumenti rudimentali e navicelle simili a lattine volanti, dotate di una tecnologia inferiore a quella usata oggi per i nostri cellulari. Per la prima volta ho diretto un film che non è ispirato alla mia esperienza personale, ma ho potuto contare sull'aiuto della Nasa e della famiglia di Armstrong, sui direttori dei musei e sulle testimonianze di chi c'era». Tra i produttori del film figura anche Steven Spielberg. «Sono cresciuto con i suoi film, ci è stato vicino e al bisogno ci ha dato anche qualche consiglio». Nel ruolo di Armstrong giganteggia Ryan Gosling, l'attore feticcio di Chazelle. «Per essere credibile ho preso persino lezioni di volo, il resto lo hanno fatto i racconti della moglie e dei figli di Neil, ho capito di avere a che fare con un uomo umile e riservato, una roccia. Aprire un varco nelle sue emozioni è stata la vera sfida».

Smoking bianco senza cravatta, Gosling è stato il mattatore della serata firmando autografi e posando per gli immancabili selfie sul tappeto rosso. Il presidente della giuria Guillermo Del Toro ha fatto il pieno di simpatia pronunciando in un incomprensibile italiano la formula di rito dell'apertura della Mostra. «Spero che i film del concorso siano capaci di sorprendermi, di entusiasmarmi. Alla fine, è la qualità a fare la differenza. Tutto ciò che accade al di fuori del rettangolo dello schermo non conta». Imbarazzato all'idea di dover giudicare l'amico Cuaron? «E perché? Sono solo il presidente, non il dittatore della giuria». Le quote rosa? «Il problema esiste, ma deve essere risolto con equilibrio e vera parità». Sul red carpet, tra la solita umanità festivaliera, tra Jessica Notaro e Miss Italia ritardataria, ha avuto il suo quarto d'ora di celebrità anche la compagna di Cristiano Ronaldo, Giorgina, opportunamente svestita di pizzo nero.
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