Beyoncé, l'ultimo bestseller del 2013
è un "visual album" supersexy

Beyoncé Knowles, eletta da
Beyoncé Knowles, eletta da
di Federico Vacalebre
Domenica 22 Dicembre 2013, 16:18 - Ultimo agg. 16:42
3 Minuti di Lettura
Ci vuole un fisico bestiale, e lei ce l’ha, per accompagnare un disco di 14 canzoni con 17 videoclip, ma non basta: di curve in mostra ce ne sono tante, anche pi giovani, anche pi esposte. Poi ci vuole una strategia di marketing bestiale, pensata per agitare le acque come un masso gettato nello stagno del musicbiz: Beyonc ha fatto uscire a sorpresa, e solo su iTunes, il 13 dicembre, il suo quinto album, che porta il suo nome per titolo ed arrivato nei negozi fisici solo due giorni fa. Dopo aver venduto oltre un milione di copie, di cui 600.000 sul solo mercato americano, e raggiunto la prima posizione in classifica in cento nazioni, Italia compresa. Formidabile l’effetto lancio dei videoclip in questione: la Knowles non lesina occhiate assassine, scollature da brivido, primi piani delle sue celebrate gambe e del suo celeberrimo fondoschiena, agitato con orgoglio corrivo.

La trovata ha creato scompiglio, Target e Amazon hanno boicottato la vendita del cd, rallentandone l’exploit natalizio. Ma il mondo della musica cambia, e, anche se non guarda più al disco come principale fonte di guadagno, cerca nuove vie per continuare a guadagnare con i dischi: ci sono riusciti, in questo 2013, gli Arcade Fire che prima hanno creato mistero, e poi l’hanno svelato in rete, intorno al loro «Reflektor». Ci ha provato Justin Bieber con il lancio a puntate di «Journals», peraltro disponibile solo in edizione liquida e solo per il periodo delle feste.

La pantera nera Beyoncé ha estremizzato il discorso con il suo visual album, realizzato approfittando di ogni pausa del suo «Mrs. Carter show world tour»: la vediamo su una spiaggia brasiliana, sulle strade di New York, sulle giostre a Coney Island, nel cuore di Los Angeles, in un castello a Parigi, su una pista di pattinaggio a Houston, in una chiesa sudamericana. A volte si tratta di coreografie lussuriose, tra ballerine ben poco vestite e guerrieri della notte. Altre fanno pensare a dei filmini privati.

Tra hit inevitabili come «Xo», alla classica confezione di suoni electro rhythm’n’blues si aggiungono le spezie di Timbaland e di altri produttori come Detail, Jerome Harmon, Pharrell Williams e Ryan Tedder. Il maritino Jay Z compare in «Drunk in love», uno dei più torridi inni alla carnalità della diva black, altrove compare la figlia della coppia, Blue Ivy. Il disco si apre con «Pretty hurts», dove parole e immagini raccontano lo spietato mondo che vuole le donne belle ad ogni costo, pillole dimagranti e interventi chirurgici compresi. E continua con «Fawless», che campiona le parole del manifesto femminista della scritrice nigeriana Chimamanda Ngozi Adichie.

«Io vedo la musica, è qualcosa di più di ciò che sento», spiega ancora la sexy diva, che alterna nel disco toni urban a ritmi calienti, gospel postmoderni a nostalgie disco, ballad a tormentoni dance. Come i video, anche i brani sono stati registrati in giro per il mondo, nell’arco di un anno e mezzo, dopo che Beyoncé aveva convocato autori e produttori agli Hamptons, spiaggia chic di New York, alla ricerca di un suono, un’idea, un colpo di teatro. Le canzoni, ancora una volta, parlano di amore, perdita, paura, rabbia, sincerità, felicità, sessualità, sicurezza di sè. La voce spicca nelle tracce come il corpo nelle riprese (alcune codirette dalla Knowles): «Quando qualcosa mi coinvolge emotivamente subito visualizzo immagini e scene legati a quel sentimento e a quell'emozione, un ricordo della mia infanzia, pensieri, sogni, fantasie. Sempre connessi alla musica. Stavolta non volevo fare uscire la mia musica nelle modalità che ho sempre seguito. Mi annoia la routine. Volevo rivolgermi direttamente ai miei fan, ci sono troppe cose che si infilano tra loro, la musica e l'artista».
© RIPRODUZIONE RISERVATA