Carbone al San Pietro a Majella,
Perrotta a Ravello: è il giorno delle nomine

Carbone al San Pietro a Majella, Perrotta a Ravello: è il giorno delle nomine
di Donatella Longobardi
Mercoledì 14 Aprile 2021, 08:30 - Ultimo agg. 18:19
4 Minuti di Lettura

Luigi Carbone al San Pietro a Majella, Francesco Maria Perrotta al Ravello Festival. Tempo di nuovi presidenti negli organismi culturali della regione che rinnovano i loro consigli. In costiera previsto anche un nuovo consiglio di indirizzo al termine di una lunga fase commissariale gestita dal vice capo di gabinetto di De Luca, Almerina Bove.

La nomina a Ravello non è ancora ufficiale, anche se il governatore Vincenzo De Luca ha sentito il sindaco Salvatore Di Martino, come prevede lo statuto, per accordarsi sul nome da mandare in campo. Tutto dovrebbe essere ratificato entro fine mese. Nel consiglio, come tecnico e giurista e per il suo impegno cultuale, si fa anche il nome del notaio napoletano Dino Falconio, già consulente di diverse fondazioni. Perrotta, commercialista calabrese, è da nove anni presidente di Italiafestival, organismo dell'Agis che raggruppa 29 festival italiani e sei reti di festival che operano nell'ambito musicale, teatrale, delle arti performative, della danza, della letteratura. Si è già insediato, intanto, ed è già operativo, il nuovo direttore generale, Maurizio Pietrantonio

Carbone invece, 58 anni, fino a due mesi fa capo di gabinetto del ministero dell'Economia prima con Tria poi con Gualtieri, è presidente di sezione del Consiglio di Stato ma per passione pianista, compositore e arrangiatore, e si definisce «di professione napoletano». Il ministro per l'Università Maria Cristina Messa qualche giorno fa ha firmato la sua nomina.

Ma l'incarico non è ancora operativo. Si attende il via libera del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa che decide sulle nomine extragiudiziarie dei magistrati. Luigi Carbone, che è anche l'animatore di un gruppo musicale, NeaCò, prende il posto dell'avvocato Antonio Palma il cui mandato triennale era stato già rinnovato una seconda volta.

In conservatorio il presidente è presidente del Consiglio di amministrazione che gestisce l'istituto, un organismo di cui fanno parte un rappresentante degli studenti, uno dei docenti, uno del ministero e naturalmente il direttore. Sia la parte didattica che artistica è nelle mani del direttore Carmine Santaniello, che in questi giorni sta curando tra l'altro il calendario di un ciclo di concerti in streaming da realizzare con gli allievi in occasione del prossimo Maggio dei Monumenti, e organizza le attività tra le mille regole e i mille divieti imposti dalla pandemia. Le tesi finali si svolgono in presenza e anche i laboratori fino a dodici persone, si spera che dalla prossima settimana la Campania e Napoli passino in zona arancione per poter aprire tutti i corsi in sede. Nell'ultimo periodo, dopo la chiusura per una sanificazione straordinaria connessa all'emergenza Covid dal 27 febbraio al 1 marzo, anche i musicisti in erba che studiano al conservatorio sono stati costretti alla dad, con non poche ripercussioni sulla loro attività legata proprio al contatto diretto con gli insegnanti. 

Della passione per la musica il neopresidente Carbone racconta on line sul sito del suo gruppo, ricordando come il suo primo approccio con lo strumento è stato in casa di una zia: un «intoccabile oggetto del desiderio che sin da piccolo volevo accarezzare». Poi il caso lo ha portato in vacanza a Capo Miseno dove nella famiglia dei vicini c'era un ragazzo che strimpellava su una tastiera. Successivamente, il futuro magistrato ha inizia studi più seri arrivando a prendere lezioni da Massimo Bertucci, esponente di punta della scuola di Vincenzo Vitale. Ma il pianoforte è rimasto per lui una passione, mentre l'attività professionale lo ha portato giovanissimo a vincere nel 1987 il concorso per referendario parlamentare al Senato e nel 1992 quello per consigliere di Stato dove nel 2010 è diventato presidente di Sezione.

Ma nella sua vita c'è sempre stata la musica, con una miriade di contaminazioni dal pop al jazz, dal blues al reggae e naturalmente alla canzone napoletana. «Vivo una contaminazione tutta personale, ma applico alla Musica la disciplina e il rigore che ho imparato per lo studio del Diritto, e che inserisce sempre nel Diritto e nel civil service tutta la passione che ho anche per la musica», scrive Carbone a proposito del NeaCò (Neapolitan Contamination), la band nelle cui fila ritroviamo anche musicisti prestigiosi come il percussionista Giovanni Imparato. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA