Jova beach party 2 a Lignano Sabbiadoro: e la tribù balla di nuovo

Jova beach party 2 a Lignano Sabbiadoro: e la tribù balla di nuovo
di Federico Vacalebre
Domenica 3 Luglio 2022, 08:00 - Ultimo agg. 4 Luglio, 09:36
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Inviato a Lignano Sabbiadoro 

Beach e beach girls se la spassano in costume. «Falla girare», «È qui la festa», «È una tribù che balla». Ogni volta che Lorenzo sale su uno dei palchi - oltre al principale ci sono lo Sbam per i dj set e il Kontiki per i live pomeridiani - spara subito uno dei suoi megahit: «Non siamo qui per fare fighetterie, qui si balla e chi può pomicia, magari qualcuno balla e pomicia insieme», spiega con il sorriso tirato del debutto Cherubini, inaugurando verso le 15 il «Jova beach party 2» sulla spiaggia di Lignano, Friuli Venezia Giulia. Il ritmo è tirato, funky-soul, house, afrobeat, rap, rock'n'roll, reggae, twist si miscelano senza soluzione di continuità: «Riprendiamo dopo tre anni, una frase latina diceva che quando navighi cambia il cielo, cambi tu, ma la nave è sempre quella».

E il palco è un po' un vascello pirata, un veliero che ha vissuto stagioni migliori che affida al maxischermo i particolari del racconto visivo, impaginato da una grafica ultrapop.

Ultrapop anche le due star ospiti dell'esordio, Morandi e Pezzali: «Nel 1987 io facevo 1 2 3 Jovanotti e gli 883 - non si chiamavano ancora così, ma Ipop - vennero con un pezzo che mi piacque. Poi mi mandarono il provino di Hanno ucciso l'Uomo Ragno, non mi convinse, ma lo passai a Cecchetto: Ne vendo un milione di copie, esclamò, come al solito aveva ragione lui, o quasi, visto che arrivò a due milioni», spiega il cinquantacinquenne ex ragazzo fortunato. E Max sgrana ancor più i suoi occhioni, jovanottizzando un po' «Sei un mito», «Hanno ucciso l'Uomo Ragno» e «Gli anni».

L'highlander Gianni, 77 anni, il 15 luglio tirerà fuori un altro pezzo jovanottiano, «La ola»: «È romantico, ma ballabile, una bachata latino-romagnola», anticipa. Gianni ne ha già viste di tutti i colori, ma cantare davanti a 36.000 corpi sudati, bagnati, accaldati, rinfrescati da docce frequenti, gli fa effetto: «Mi ricorda un po' quella festa popolare che era il Cantagiro. Io ci sarò sempre in questo tour, magari mi prendo solo una settimana di ferie con mia moglie». Intanto trionfa con «Apri tutte le porte», «Allegria», «Fatti mandare dalla mamma», ma anche «Azzurro» e «C'era un ragazzo...». 

«Nel party precedente mi sono accorto che chi arrivava sin dalla mattina a sera era provato, appena spuntava un pezzo meno noto o meno ritmato sembrava spegnersi, così siamo corsi ai ripari», racconta Lorenzo, che non si risparmia, si sgola, perde la voce, intona «Sapore di sale»: «Questo non è un concerto, ma un grande dj set, una festa di matrimonio: qui si balla, si balla, si balla. Per questo ho voluto Morandi e Pezzali, la festa è superpop, da Festivalbar. Con contenuti: siamo plastic free, cerchiamo di portare in giro uno show ecocompatibile». C'è persino, sponsor la Tim, l'esperienza nel metaverso, anzi nel jovaverso: metti un visore e viaggi nel backstage, nel camerino, in stile tepeee pellerossa. C'è il collegamento con la base Concordia in Antartide, il videosalto di Gianmarco Tamberi, la celebrazione di un matrimonio, tanti ospiti, dagli Ackeejuice a Salmo, che improvvisa un freestyle su «Non m'annoio», da Flavia Coelho a Benny Benassi.

Quando fa il dj Jova pompa house nella Carrà o negli U2, dalla console arriva anche l'anteprima di «Oasi», nuovo capitolo del suo disco-work in progress, in uscita l'8 luglio, in concomitanza con la prima delle due date a Marina di Ravenna. Quando si avvicina il tramonto ed inizia il set conclusivo Lorenzo è spietato come un pirata dei Caraibi. Le recenti «I love you baby» e «Sensibile all'estate» preparano la strada ai suoi cavalli di battaglia storici: «L'estate addosso», «Sabato», «Io penso positivo», «L'ombelico del mondo», «Il più grande spettacolo dopo il big bang»...

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Il tour, che approderà al Flava Beach di Castelvolturno il 26 e 27 agosto, è pronto per attraversare l'Italia: non solo spiagge, anche un prato di montagna, un ippodromo e un aeroporto. «Quello campano», spiega il produttore Maurizio Salvadori, «è un esempio importante di come questo show stia impattando sui territori. Quando siamo arrivati per la prima volta nel 2019 abbiamo trovato uno spiaggia di detriti ed un mare non balneabile, ora i bagni si fanno regolarmente e, dopo decenni, le tartarughe sono tornate a fare le uova, monitorate da un'esperta come Flegra Bentivegna, che si preoccupa di proteggere le schiuse». Dopo le polemiche per la nidificazione dei fratini del 2019 lo scontro con gli ambientalisti si è fatto più soft. Adesso i problemi sono i vigili del fuoco, che con uno sciopero mettono a rischio la tappa del 13 luglio a Gressan. Quattrocentomila i biglietti venduti finora del tour, obiettivo 500.000 (lo show costa un milione a data), due i palchi che si alternano nel giro d'Italia, con il problema delle carenze di addetti ai lavori che affliggono il settore dal dopo-pandemia: «Abbiamo perso professionalità importanti, in tanti si sono riciclati nel periodo di stop e stentano a tornare a questa vita senza regole», conclude Salvadori, che prevede 35.000 presenze per le date campane: «Siamo partiti lenti, ma ora stanno vendendo bene, soprattutto per la data di sabato».

Stasera, intanto, a Lignano si replica, dalle 12 alle 23: attesi 25.000 jovanotti di ogni età. 

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