Un filo conduttore tra note aspre ed amare e, poi, melodie dolci ed avvolgenti. La musica che incalza, tuona. Detta il ritmo dei dialoghi, segna il percorso degli eventi storici narrati e crea l’emozione reale che sale e si espande. Così il ritmo serrato de La lunga notte - La caduta del Duce che dal trailer agli episodi si sente sempre più forte attraverso le musiche con note vibranti, studiate con cura e riprodotte con profonda attenzione. La serie vede direzione del coro ed arrangiamenti del Maestro di Sarno, Celestino Pio Caiazza. Giovane talento che è riuscito ad imporsi con studio e sacrifico, costanza e determinazione sul panorama nazionale.
La lunga notte - La caduta del Duce è la serie evento della Rai, sei episodi, ed andrà in onda in prima serata su Rai 1 il 29, 30 e 31 gennaio. Prodotta da Luca Barbareschi, con la regia di Giacomo Campiotti, musiche del Maestro Carmine Padula e direzione del coro ed arrangiamenti del Maestro Celestino Pio Caiazza, con Coro Filarmonico Campano ed Orchestra Italiana del Cinema.
La serie narra le tre settimane precedenti la notte tra il 24 e il 25 luglio 1943, quando si svolse l’ultima riunione del Gran Consiglio, organo supremo presieduto da Benito Mussolini, che sancì la fine del regime fascista.
«È stato molto emozionante - ha spiegato il maestro Caiazza - Quando abbiamo visto l’anteprima di tutta la serie, montata con la colonna sonora del grande maestro Carmine Padula, ha destato non poca soddisfazione. Soprattutto, per la tanta passione che ha necessitato la scrittura di queste musiche e il lavoro che ha richiesto un coinvolgimento di 200 coristi e 80 orchestrali. Io ho sempre pensato che il coro sia l’immagine della perfetta società, perché attraverso la diversità delle voci, la diversità delle storie personali che si intrecciano, si concorre ad un risultato finale che è quello della bellezza. Creare qualcosa di bello è sicuramente la missione sociale del nostro coro che si è potenziata ulteriormente quando abbiamo avuto la possibilità di prestare il nostro servizio per mamma Rai».