Alessandro Siani a Striscia la Notizia: «Entro nelle case italiane inseguendo il sorriso»

Alessandro Siani a Striscia la Notizia: «Entro nelle case italiane inseguendo il sorriso»
di Enzo Gentile
Venerdì 24 Settembre 2021, 11:00
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«Quest'anno si va sul sicuro, vogliamo vincere facile». Così esordisce Antonio Ricci nel presentare l'edizione n. 34 di «Striscia la notizia», in onda da lunedì su Canale 5 alle 20,35, con Vanessa Incontrada e Alessandro Siani, entrambi all'esordio e per un mese alla conduzione: «Ho cominciato a inseguire Alessandro che era ancora bambino, ma non eravamo mai riusciti a organizzarci causa i suoi impegni. Dopo un anno disgraziato, pieno di difficoltà, con molti di noi che si sono ammalati di Covid e più di un problema per rispettare la messa in onda quotidiana, questa era la soluzione migliore per ripartire. Uno è il re degli incassi al cinema e in teatro, l'altra è la regina delle fiction tv: ma non è una strategia e nemmeno una scommessa, piuttosto la consapevolezza che questa coppia funziona. È la combinazione ideale per seguire sul binario della satira, dell'esagerazione, del politicamente scorretto: la mia religione». Nuove anche le Veline, ballerine ed ex concorrenti di «Amici»: la bionda italo-americana Talisa Jade Ravagnani e la mora Giulia Pelagatti.

Una bella responsabilità quella del 46enne attore napoletano, che si troverà inserito in un meccanismo perfettamente oliato, con tempi sicuramente diversi da quelli dei suoi monologhi: «Sono felicissimo di questa opportunità. È vero, Ricci mi ha cercato spesso negli ultimi dieci anni, ma a lui, come alle proposte di altri programmi importanti e prestigiosi, avevo dovuto rinunciare per le necessità del set cinematografico o delle tournée in teatro.

Stavolta, quando ci ha riprovato, con i calendari sconvolti dall'emergenza Covid, ho trovato questo spazio e ho accettato al volo. Non abbiamo ancora iniziato, ma la sintonia con la squadra e Vanessa mi pare fantastica e credo che sapremmo giocare, divertirci e fare quel tipo di servizio utile che in televisione è sempre più raro. E la sintonia è tale che già mi hanno prenotato per il prossimo anno. Vedremo».

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È complicato inserirsi in un programma storico e consolidato?
«C'era bisogno di calarsi completamente in un linguaggio, nei tempi velocissimi, tra i testi degli autori, i servizi e l'improvvisazione che per me resta un modello naturale per lavorare. Questi primi giorni necessari per acclimatarci e conoscerci tutti sono andati benissimo: e dopo un inizio in albergo ora mi trasferisco in un appartamento, per avere tempi e modi di vivere Milano anche fuori dagli orari in studio».

Quale ruolo si ritaglierà in trasmissione?
«Parto dal piacere di essere qui, dal desiderio di imparare grazie alla forza del team: e poi entrare nelle case degli italiani nella fascia di massimo ascolto, raccontare quello che li circonda inseguendo il sorriso e tentando di svelare la realtà con leggerezza. Negli ultimi due anni, e l'ho verificato sulla mia pelle, lo spettacolo dal vivo e il cinema hanno sofferto, mentre la tv ha acquistato una centralità superiore ad ogni altro periodo. Per questo sono impaziente di vedere come si scherza attraverso uno strumento così potente. Vorrei tenere i piedi per terra, ma la testa tra le nuvole».

Di questi tempi bisogna avere molto riguardo per non offendere nessuno, con le battute.
«Il nostro mestiere si è complicato non poco. Serve un'attenzione speciale per non urtare la sensibilità delle persone, ma soprattutto di quelli che non aspettano altro per sollevare le polemiche dal nulla. Basta vedere cosa è successo a Loretta Goggi, un mostro sacro nella storia del nostro spettacolo: se attaccano lei in quel modo, può succedere di tutto, di peggio a chiunque. Comunque, il popolo resta sovrano, in platea, come davanti allo schermo della tv».

Che prevede la sua agenda tra cinema e teatro?
«Gli slittamenti hanno imposto un nuovo calendario: Hanno incastrato Babbo Natale sarà nelle sale questo dicembre, quando ripartirò anche in teatro, dal Diana di Napoli: Libertà tour sarà ancora un monologo di materiali tutti nuovi. Con la comicità che mi aiuterà a vivere come piace a me, in un'oasi, in un luna-park dove divertirsi tutti insieme».

Intanto ad accompagnare questo stato di benessere c'è anche il campionato del Napoli.
«Sì, ma non diciamolo troppo forte: e non sia mai che a qualcuno venga in mente di pronunciare la parola scudetto. Però ammettiamolo, che questa è una bella squadra e che Spalletti ha la personalità, il carattere adatti per guidarla. Viene dopo altri allenatori di qualità: con Benitez, Sarri, Ancelotti, Gattuso ci eravamo abituati bene, ma sono sicuro che con mister Luciano non li rimpiangeremo». 

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