«É successa una cosa strana: hanno ucciso lo Stregone a casa sua». Una delle più dure battute di «Gomorra - La serie» anticipa l'uccisione, nel telefilm, di un personaggio a cui è stato dato poco spazio nel mondo violento della criminalità napoletana mostrata sul piccolo schermo. Non molti sanno che la figura è in realtà ispirata a Carmine Montescuro, il boss di 89 anni morto ieri. Come il suo corrispondente televisivo, 'O Stregone, interpretato da Carlo Cerciello, Montescuro si è contraddistinto per il suo ruolo di mediatore tra le varie famiglie della malavita campana, facendo in modo che il suo piccolo gruppo malavitoso - chiamato la «piccola Svizzera» - avesse un ruolo strategico nella spartizione degli affari illeciti che si muovevano attraverso il porto di Napoli. La zona portuale del capoluogo campano era infatti lo snodo fondamentale per i traffici delle due più importanti federazioni criminali: l'Alleanza di Secondigliano e i clan che facevano riferimento alla famiglia Mazzarella.
Nelle varie contese e dispute che tanto hanno agitato le acque partenopee, Montescuro ha sempre mantenuto un profilo basso, rivestendo il ruolo di ambasciatore tra i cartelli camorristici per oltre 30 anni. Appare quindi naturale riproporlo negli episodi della fortunata serie televisiva come un personaggio discreto, con la voce pacata ma autoritaria. Anche il look dello Stregone - con gli occhiali sempre sul naso e un abbigliamento semplice e dimesso - rivelava la sua natura in un certo modo diversa dagli altri boss come Genny Savastano (Salvatore Esposito) e Enzo Sangueblù (Arturo Muselli), spinti nelle loro azioni dalla sete di potere e vendetta.
Morto nella sua abitazione è anche la figura che ha ispirato il personaggio televisivo. Carmine Montescuro era il più anziano detenuto d'Italia. Quello che per gli inquirenti era l'«eminenza grigia» della malavita era stato arrestato il 24 ottobre 2019, ma poi scarcerato e assegnato ai domiciliari nel mese di novembre dello stesso anno a causa delle gravi condizioni di salute. Era tornato a casa, in fin di vita, proprio da pochi giorni dopo un periodo in ospedale.