Resta con me, Francesco Arca su Rai 1: «Io, poliziotto a Napoli tra crime e sentimenti»

La vera rivelazione è il giovanissimo Mario Di Leva, figlio d'arte di Francesco

Francesco Arca protagonista di Resta con me
Francesco Arca protagonista di Resta con me
di Titta Fiore
Venerdì 17 Febbraio 2023, 12:00
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Un vicequestore innamorato della moglie giudice dei minori e ossessionato dal proprio lavoro. Un bambino vivacissimo e affamato d'amore. Una squadra di investigatori che conosce il significato della parola empatia. Una città brulicante di vita che si accende anche di notte, Napoli, ormai capitale della serialità e capace di mostrare facce sempre nuove di sé. Da domenica, al posto di «Lolita Lobosco», un'altra telepoliziotta di successo, parte su Raiuno «Resta con me», otto puntate da un'idea di Maurizio de Giovanni, il vulcanico e talentuoso scrittore del «Commissario Ricciardi», dei «Bastardi di Pizzofalcone» e «Mina Settembre».

Questa volta al centro dell'azione c'è il vicequestore aggiunto Scudieri (Francesco Arca), coinvolto con la moglie magistrato (Laura Adriani) in un agguato di camorra che avrà conseguenze drammatiche sulle loro vite.

Colpita da un proiettile vagante la donna perderà infatti il bambino che aspettava e la coppia andrà in pezzi, ma l'arrivo del piccolo Diego, rimasto solo al mondo dopo l'omicidio del padre (Mario Di Leva, un'autentica rivelazione), rimescolerà ancora le carte. 

Prodotta da Rai Fiction e Palomar, diretta da una veterana del genere, Monica Vullo, che ha già all'attivo «Don Matteo», «A un passo dal cielo» e la terza stagione dei «Bastardi», scritta da un team di sceneggiatori guidato da Donatella Diamanti, la serie - dice il vicedirettore di Rai Fiction Francesco Nardella - si distingue dalle abituali narrazioni perché «è un prodotto multigenere».

Mescola, cioè, al racconto poliziesco grandi storie d'amore e sprazzi di commedia, «e questa architrave richiede di essere sorretta da personaggi di forte personalità».

Sullo sfondo della lotta a una banda di rapinatori che opera nel sottosuolo della città, i protagonisti di «Resta con me» cercano disperatamente di riannodare i fili di un amore distrutto da un tragico incidente. 

E intorno a loro si muove un coro di comprimari che unisce tanti nuovi talenti accanto a volti notissimi della serialità come Maria Pia Calzone, indimenticata Donna Imma di «Gomorra», Arturo Muselli/Sangue Blu e Antonio Milo, il brigadiere Maione di «Ricciardi».

Anche se la vera rivelazione, commenta il produttore Carlo Degli Esposti, è il giovanissimo Mario Di Leva, figlio d'arte (il papà, Francesco, è protagonista di tanto cinema d'autore e ha spopolato anche nella commedia seriale con «L'avvocato Malinconico). «Mario si è comportato da vero campione» sorride Degli Esposti: «Ma l'avete visto a Sanremo? Tifosissimo del Napoli, ha steso con una battuta il conduttore Amadeus, tant'è che il presidente De Laurentiis lo ha invitato allo stadio e gli hanno fatto pure la ola».

Il vicequestore interpretato da Francesco Arca, dilaniato dai sensi di colpa, chiede di cambiare squadra e comincia a lavorare solo di notte. E lì gli si apre un mondo, perché Napoli, dice Nardella, «è una città liquida che non fa distinzione tra alto e basso ed accoglie nel suo ventre, indagato così efficacemente da Matilde Serao, i personaggi di una grande, sorprendente commedia umana».

Che cosa pensa di avere in comune Arca con il suo protagonista? «La disponibilità a mettermi in gioco, l'abnegazione sul lavoro e la generosità nello spendermi per dei principi. E poi calarmi nei panni del vicequestore Scudieri mi ha insegnato a dare il giusto peso alle emozioni. La sua storia è la dimostrazione di come la vita può stravolgersi in una fazione di secondo, ma anche un'avventura in cui non mancheranno colpi di scena, azione, crime, sentimento e tematiche sociali.

Quanto a Napoli, ho scoperto una città che non ha soluzione di continuità tra giorno e notte, abbiamo cercato di mostrare i suoi angoli più insoliti e la grandissima solidarietà con i volontari che aiutano le persone in difficoltà». 

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E Laura Adriani: «Francesco resta un uomo virile, ma ha una grande umanità e tenerezza d'animo verso gli altri, e di questo voglio ringraziarlo. È stato bello lavorare con lui e con tutto il cast. Credo che i giovani siano sempre capaci di trasmettere la speranza agli adulti e il mio personaggio lo sperimenta sulla propria pelle».

Alla presentazione di «Resta con me» (come la canzone di Pino Daniele, leitmotiv della serie) anche il saluto di Mario Viola, direttore delle relazioni esterne della Polizia. Dice: «La cosa che ci interessa maggiormente è poter mostrare non solo l'eroismo, ma anche il lato privato e umano dei poliziotti». 

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