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Il trionfo di Mimì e del suo giudice Manuel Agnelli, avvolti dalla magia di una Piazza del Plebiscito, alla finale di X Factor 2024 è stata caratterizzata da un boom di ascolti.
Una edizione ricca di emozioni che si è conclusa con la prima finale in esterna della storia del programma sia in Italia che all'estero. La vittoria di Mimì Caruso ha chiuso lo show, seguita dal secondo posto de Les Votives. Il terzo gradino del podio è stato occupato da I Patagarri, mentre il quarto posto da Lorenzo Salvetti.
Gli ascolti della finalissima di X Factor 2024
La finalissima, andata in onda ieri su Sky Uno/+1 e TV8, è stata la più vista delle ultime quattro stagioni, con una media di 1.765.000 spettatori, registrando un incremento del +51% rispetto alla stagione precedente. Il totale share tra Sky e TV8 è stato dell'8,6%, con 4.717.000 contatti unici.
In totale, i Live Show di quest’edizione hanno chiuso con una media di 739.000 spettatori su pay, con una crescita del +23% rispetto all’anno scorso.
I dati social di X Factor 2024
Sul fronte social, la finalissima ha registrato oltre 574.000 interazioni, con un aumento del +87% rispetto all’anno precedente e del +60% rispetto alla settimana precedente. Le interazioni totali della stagione sui social sono state quasi 5 milioni, con una crescita del +58% rispetto all’anno scorso. La finale di X Factor 2024 è stata, quindi, l'evento televisivo più seguito della serata.
La reazione del sindaco Gaetano Manfredi
«Bellissimo vedere ancora una volta Piazza del Plebiscito diventare un palcoscenico straordinario. La finale di x Factor è stata un grande successo». Lo scrive, in un post su Facebook, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi.
«Grazie ai finalisti per averci regalato momenti indimenticabili, a chi ha lavorato per rendere tutto questo possibile e a tutto il pubblico napoletano che, come sempre, ha riempito la piazza con entusiasmo e passione - ha sottolineato il sindaco - Napoli si conferma una città dove la cultura, l'arte e la musica trovano la loro casa naturale sia nelle forme del passato che in quelle più contemporanee»