Consiglio Figc, approvato all'unanimità il budget 2024. Gravina: «Le riforme? Se vogliono continuare a ballare sul Titanic, io tolgo la musica»

Le parole di Gabriele Gravina al Consiglio FIGC

Gabriele Gravina
Gabriele Gravina
di Salvatore Riggio
Martedì 30 Gennaio 2024, 18:35
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Il Consiglio Federale, aperto dal presidente Gabriele Gravina con il ricordo di Gigi Riva a una settimana dalla sua scomparsa, ha approvato all’unanimità il Budget 2024. Inoltre, sono stati toccati altri due temi: quello delle riforme («il problema non è il format dei campionati, ma la messa in sicurezza del sistema», ha ribadito il numero uno del calcio italiano) e quello arbitrale («i dati ci dicono che c’è una contrazione degli errori e che i nostri direttori di gara sono i più utilizzati nelle competizioni internazionali. C’è grande qualità», la sua difesa). «La crescita del valore della produzione economica della Federazione in un momento in cui è mancata la qualificazione al Mondiale dimostra che c’è una vocazione enfatizzata della nostra attività politica che punta a una dimensione diversa rispetto al risultato sportivo fine a se stesso. Il risultato sportivo resta fondamentale per dare entusiasmo, ma noi puntiamo moltissimo su una progettualità innovativa e moderna», ha detto Gravina.
 

Le riforme 
Spostando l’attenzione sulle riforme, si è in attesa del piano strategico, commissionato a Deloitte, che il presidente della Figc ha intenzione di presentare in Consiglio Federale entro il mese di febbraio. «Il problema della riforma del calcio italiano non è solo la riforma dei campionati e mi stupisce che si continui in maniera superficiale a limitare tutto l’impegno che sto cercando di mettere in campo al format del campionato e al numero delle squadre, se debbano essere 20 o 18. Il tema centrale è mettere in sicurezza e dare senso, prospettiva e contenuto a quel termine tanto abusato negli ultimi tempi che si chiama sostenibilità.

Io sono preoccupato della situazione economico-finanziaria del mondo del calcio, che ha perso l’occasione di gestire le urgenze e ora è entrato in una dimensione di emergenza».

Gravina ha proseguito: «Da qui nasce la volontà di dare incarico a Deloitte di fare sintesi e di presentare un piano strategico di salvaguardia del sistema calcio che verrà integrato con le nostre valutazioni e proposte. Poi discuteremo dei tre livelli professionistici, di retrocessioni e promozioni. Io porterò il piano strategico e voglio sapere nomi e cognomi di chi approva o chi ha solo enunciato il principio di fare le riforme, ma non ha intenzione di farle. Così non sarò più accusato di staticità. Se c’è voglia di continuare a ballare sul Titanic, io toglierò la musica, balleranno senza».
 

Mondo arbitrale
Infine, è stato aumentato il budget per il rimborso chilometrico degli arbitri provinciali e regionali, fermo da 12 anni. Ribadendo la sua stima nei confronti della classe arbitrale italiana: «C’è un dato che si proietta a livello internazionale: togliendo l’ultima giornata sono state giocate 206 partite di Serie A, con 1076 check da Var: di questi sono stati rilevati 91 errori, di cui 82 sono stati corretti. Andando sulle percentuali, se non ci fosse stato il Var avremmo avuto l’8,49 di percentuale di errore, di fatto è stato ridotto allo 0,84%, un dato ulteriormente sceso rispetto allo 0,89% dell’ultimo anno. Si vede che c’è una contrazione di errori e una grande qualità dei nostri arbitri», ha concluso Gravina.

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