Donnarumma, le mani d'oro:
da Castellammare al tetto d'Europa

Donnarumma, le mani d'oro: da Castellammare al tetto d'Europa
di Pino Taormina
Martedì 29 Giugno 2021, 08:00 - Ultimo agg. 20:07
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I gol napoletani di Insigne e Immobile per volare in semifinale. Ma serve, poi, l'uomo invisibile: Gigio Donnarumma. Senza fare una parata nel girone eliminatorio, o quasi. Ha una media di un tiro a partita rimediato il portierone azzurro che ha 22 anni anche se sembra averne il doppio. Ha appena firmato per il Paris St. Germain anche se non è stato ancora sotto la Torre Eiffel. Prima c'è questo Europeo da conquistare. Donnarumma è nato quando già si poteva giocare con il 99 sulla maglia anche se è di quella generazione che non ha mai visto un portiere raccogliere con le mani un retropassaggio. La Generazione Z, i nativi digitali. E Gigio Donnarumma da Castellammare di Stabia non vuole ricordare questa estate solo per i 12 milioni di euro netti che guadagnerà dalla prossima stagione in cui giocherà con Neymar, Mbappé, Hakimi (appena preso dall'Inter), Di Maria e così procedendo. Ha già il record del portiere più giovane ad aver mai giocato con la Nazionale. Lo ha fatto a 17 anni e 6 mesi. Ha battuto Piero Campelli che ci riuscì, nel lontano 1912, quando era già maggiorenne (18 anni e 6 mesi). 

Gigio sembra essere il soprannome di un topo (probabilmente non ne ha mai sentito parlare vista la sua età). Ma lui è uno di quei ventenni che da tempo garantiscono un po' di ossigeno al nostro calcio. Diciamo che Meret si ritrova ad avere un avversario davvero difficile da superare. D'altronde, come tutti quelli che hanno dovuto fare i conti con Buffon. Gigio è un omone di due metri che i tifosi del Napoli hanno impresso nella mente per la parata al 90' a Milik in un Milan-Napoli e l'ironia social con finta telefonata allo zio (Enrico, ex portiere della Juve Stabia e peraltro tifoso degli azzurri). Non gliela hanno mai perdonata. Fisico da giraffa, è nella scuderia di Mino Raiola ed è stato lui a suggerirgli di lasciare il Milan e l'Italia. Figurarsi se emigrare dalla serie A gli ha messo paura: a 14 anni ha lasciato la famiglia per inseguire il suo sogno. Nato a Castellammare, ma cresciuto a Pompei fino a 14 anni dove muove i primi passi nell'Asd Club Napoli. Quando si trasferisce a Milano, vive in un convitto, la mattina quando non fa allenamento, va a scuola. Il padre Alfonso è falegname (ed è milanista) mentre la madre Maria ha sempre avuto il Napoli nel cuore.

Anche Antonio, il fratello, fa il portiere. Prima al Genoa e poi anche nel Milan. Come suo vice. 

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I suoi idolo Dida e Buffon. Il suo sogno: «Vincere l'Europeo e poi il Mondiale». Un altro passo sarà superare il Belgio. «Spero di giocare il più a lungo possibile, fino a 40 anni, è la mia passione. Il mio obiettivo è vincere più trofei possibili, soprattutto con la Nazionale italiana». Fa impressione come così giovane abbia già superato il record di Dino Zoff. «Neppure ci credo di aver superato una leggenda come il grande Dino». Il record della Nazionale adesso portato a 1168’ senza subire reti, l'ultima (prima che l'austriaco Kalajdzic mettesse fine alla striscia) era stata quella subita lo scorso 14 ottobre dall'Olanda. Superato dunque il primato del grande Zoff (1143’), che lo aveva stabilito tra il 1972 e il 1974, anche se il merito per il nuovo record va diviso tra quattro portieri, che si sono alternati in questa impresa, con Donnarumma (987’) protagonista principale, ma anche Sirigu (91’), Cragno (63’) e Meret (27’). Ha un altro sogno nel cassetto, che sa bene passa per il successo anche con la Nazionale, oltre che con la squadra del club, perché spesso è quello che fa la differenza: il Pallone d'Oro. Sa bene, Gigio, che sarebbe una conquista epocale perché solo una volta, da quando il premio è stato creato nel 1956, è stato conquistato da un portiere, il sovietico Lev Yashin. Dino Zoff, nel 1973, arrivò secondo alle spalle di un altro mito: Johan Cruyff dell'Ajax. E Buffon nel 2006 venne beffato in casa: da Fabio Cannavaro, eterno simbolo di quella Nazionale che alzò la coppa nel cielo di Berlino. Ora è Donnarumma a inseguire questo sogno: ha solo 22 anni. Battere con le sua parate il Belgio, sarebbe un passo in quella direzione. 

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