Il procuratore federale Giuseppe Chinè ha deferito al tribunale federale nazionale la Lazio, il presidente, Claudio Lotito, ed i medici Ivo Pulcini e Fabio Rodia per violazione dei protocolli sanitari Figc anti-Covid. Il deferimento è arrivato dopo una settimana di continui rinvii e misteri. La procura si è trincerata dietro un silenzio assordante sviando in ogni modo la notizia.
A Lotito (audito ieri in gran segreto per oltre tre ore dalla Procura) e ai medici Pulcini e Rodia viene contestata la violazione dell’articolo 4.1 del codice di giustizia sportiva, dell’art. 44.1 del Noif, dei protocolli sanitari Figc e daq quanto previsto dal comunicato Figc del 1/o settembre 2020 in caso di "mancata osservanza dei protocolli sanitari". La Lazio è stata deferita a titolo di responsabilità diretta, oggettiva e propria.
Gravi i punti dove si contesta al club il mancato isolamento di Immobile e il suo utilizzo durante Torino-Lazio, il mancato isolamento e l'allenamento di tre giocatori risultati positivi prima della gara di Champions contro lo Zenit e il mancato isolamento di un calciatore positivo (Djavan Anderson) e di averlo inserito nella distinta di gara di Lazio-Juventus.
1) per aver consentito o, comunque, non aver impedito a 3 (tre) calciatori di svolgere, con il restante “Gruppo Squadra”, l’intero allenamento della mattinata del 3 novembre 2020, sino al termine dello stesso, nonostante la loro positività ai tamponi cd. “UEFA” fosse nota al dott.
Le sanzioni variano in base alla gravità della violazione riscontrata: ammenda, punti di penalizzazione, retrocessione e esclusione dal campionato (queste ultime due solo nei casi più pesanti).