Italia, Mancini cala il Jack e con l'Albania punta tutto su Raspadori

Riserva di Osimhen nell’ultimo mese sarà in campo dal 1’ contro l’Albania

Italia, Mancini cala il Jack e con l'Albania punta tutto su Raspadori
di Pino Taormina
Mercoledì 16 Novembre 2022, 08:19 - Ultimo agg. 22:57
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Provaci ancora, Jack. Ma sì, il ragazzo che non è più un ragazzino prova a uscire dall'ombra di un altro e da quella di sé, non piccola. Si ha l'impressione che per Giacomo Raspadori sia questo un altro momento decisivo, dopo un mese trascorso con addosso un vestito fastidioso, da riserva, all'ombra di un gigante: Victor Osimhen, I suoi gol decisivi sono stati tutti realizzati in trenta giorni, tra quello al Lecce, quelli in Champions e quelli con l'Italia a Inghilterra e poi all'Ungheria. Ora è ancora la Nazionale che lo rimette là al centro dell'attacco, dove più gli piace stare, titolare stasera con l'Albania: perché con Mancini, adesso, ha quel posto garantito che con il Napoli non ha. Vista anche l'esplosione di Elmas.

I conti tornano, sia chiaro, perché quando Jack ha detto di sì a De Laurentiis sapeva cosa lo attendeva. Non un rivale semplice, per una maglia, il gigante nigeriano: Victor ha rinunciato alla sua nazionale, Raspadori ha fatto bene a volare a Tirana, anche perché davvero questo momento del calcio italiano è troppo triste per poter fare anche a meno di lui: sono quattro gli azzurri-Napoli che Mancini ha portato con sé, con Meret, Di Lorenzo e Politano. Lui e Di Lorenzo saranno titolari, Politano avrà spazio di sicuro a gara in corso (ma magari pure nel tridente iniziale). Jack è per tutti l'erede di Paolo Rossi e ora deve uscira dall'ombra di Osimhen, lui che per fisico e tutto il resto tutto è tranne che il vice-Victor.

L'Italia è una boccata d'ossigeno, tutti vogliono che quelli della sua generazione (lui, peraltro, c'era anche a Wembley) acquisiscano una nuova dimensione. Per questo Mancini sperava in Spalletti che, però, lo ha relegato in secondo piano a ottobre e a novembre. In trentadue giorni, dal 10 settembre al 12 ottobre, ha fatto capire di che pasta è fatto, mister 35 milioni. La rete (bellissima) al Lecce, poi i quattro gol europei all'Ajax e al Glasgow Rangers. E nel mezzo le reti in Nations League che hanno portato l'Italia in semifinale. Nel Napoli, adesso, è un uomo in più, nel senso del valore aggiunto. Parte spesso in panchina, e a volte ci torna. Ma con l'Italia è diverso, la precarietà è ridotta, quasi azzerata, forse non solo per via delle contingenze. Raspadori è l'attaccante che più è migliorato dopo l'Europeo: non è più in discussione che sia lui il centravanti titolare, almeno fino a quando un altro gigante, Immobile, non torni nelle migliori condizioni.

Raspa alla Nazionale ci tiene in maniera viscerale: resterà con gli azzurri anche in Austria, mentre i suoi compagni sono partiti per la vacanze in attesa del raduno di fine novembre. La sua avventura con l'Italia è iniziata il 4 giugno del 2021, con la prima convocazione e con l'esordio contro la Repubblica Ceca: da quel giorno, le presenze in tutto sono state 15 e i gol ben 5. Una bella media, non c'è che dire. D'altronde, è uno di quelli che si è fatto la trafila proprio in tutte le selezioni nazionali, iniziando dall'Under 16. Se Jack ha scelto il Napoli, il merito è anche di Mancini. «A giugno disse a noi giovani di affrontare nuove sfide. Sicuramente è stato un aspetto molto importante, sentirsi dire queste parole dal ct mi ha portato ad accettare questa nuova realtà. È stato un messaggio che è arrivato ed è stato importante per la mia scelta». A Coverciano ha strappato applausi, l'altro pomeriggio, per alcune sue giocate. Il segreto è quello del Napoli. «Una delle cose principali è il coraggio di rischiare, di giocare in avanti e di essere spensierati nell'affrontare la partita come facciamo con il Napoli. Questo può essere uno degli aspetti che ci può portare ad affrontare la partita nel migliore dei modi», ha spiegato.

Tra Albania e Austria, arriva anche la volta di Meret. Eterno numero 12 (per dirla all'antica) di un portiere come lo stabiese Donnarumma, che non concede neppure le briciola alla propria riserva. Vuole giocare sempre. Vuole giocarle tutte. Ma Mancini vuole vedere in azione Meret, toccare con mano la sua rinascita, visto che è stato sempre titolare con il Napoli sia in serie A che in Champions. Anche questo un bel regalo per Mancini da parte di Spalletti. Meret ha collezionato la bellezza di 5 anni: la prima panchina proprio con l'Albania, il 24 marzo del 2017. Ma in tutto ha giocato appena 40 minuti, collezionando due presenza con Armenia e San Marino. Beh, ora è scoccato il momento di vederlo in azione dal vivo, ammirare i suoi progressi con i piedi e tra i pali. Gigione un passo di lato può pure farlo, non c'è nulla di male. D'altronde, Alex è il migliore degli antagonisti: sa sempre stare al suo posto e non pretenderà nulla. Ma una gara da titolare con l'Italia, la sua prima volta da numero 1 con la Nazionale, la merita. E anche Mancini lo sa.
 

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