Roberto Mancini è uno che ci mette la faccia. E in questo caso non si tratta solo di parlare a nome di una squadra e di una Nazionale, perché il ct azzurro è l'uomo immagine dell'Italia anche dal punto di vista pubblicitario. Impossibile non averci fatto caso. Roberto è ovunque: tv, giornali, anche sui social. Rappresenta il volto dell'Italia nelle pubblicità che da qualche settimana - e non solo - hanno monopolizzato l'attenzione. Davanti alla macchina fotografica o alla cinepresa, infatti, si sente a suo agio, è protagonista come un modello navigato. E i tifosi apprezzano.
«Credo che alla base di tutto ci sia il rapporto tra Federazione e sponsor», spiega Giuliano Annigliato, operatore nel settore della comunicazione per A&CNetwork. «I diritti di immagine fanno parte dei contratti di molti sportivi e spesso rappresentano anche l'aspetto più sostanzioso dal punto vista economico. Mi viene in mente il contratto di Antonio Conte con la Nazionale, contratto fortemente sovvenzionato dalla Puma». E poi avere a che fare con il ct è anche più semplice. «I giocatori che sono convocati in Nazionale sono pur sempre vincolati ai loro club e ai diritti di immagine dei rispettivi contratti. Mentre Mancini no: rappresenta la Nazionale italiana. Questi sponsor contribuiscono al pagamento del suo stipendio e quindi è giusto che sia lui a metterci la faccia. Poi immagino che ci sia anche una precisa scelta da parte della Federazione in senso verticistico: è lui il capo». Insomma una sorta di do ut des che al momento sta funzionando alla grande. Sul Mancini testimonial, infatti, hanno deciso di puntare brand totalmente diversi tra loro: Poste Italiane, Lidl, Paul&Shark e la Regione Marche (che è anche la regione nella quale è nato il ct).
E poi ci sono gli aspetti prettamente pubblicitari, ovvero le ragioni che hanno spinto questi brand a puntare sul volto di Mancini. «È uno sportivo con una storia importante alla spalle», spiega Fabrizio Cappella di Arakne Adv. «L'aspetto della storicità è molto importante nella scelta di un testimonial.