Roma, De Rossi: «Seguiremo l'esempio di Mourinho in Europa. Pellegrini? Non potrei essere più contento di lui»

Col Feyenoord la prima partita europea da tecnico

Roma, De Rossi: «Seguiremo l'esempio di Mourinho in Europa. Pellegrini? Non potrei essere più contento di lui»
di Gianluca Lengua
Mercoledì 14 Febbraio 2024, 19:43 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 07:00
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Daniele De Rossi si approccia alla prima partita europea da tecnico. Davanti a sé avrà un Feyenoord in difficoltà con molte defezioni, ma l’obiettivo è vincere in trasferta per poi consolidare il risultato la prossima settimana all’Olimpico: «Ho studiato la Roma di Mourinho per capire dove mettere le mani. Non so dire quanto è differente, con lui ha ottenuto ottimi risultati in Europa, una squadra arrivata in fondo in due anni consecutivi e prenderemo esempio da quei percorsi». Ecco la conferenza stampa integrale di Daniele De Rossi alla vigilia di Feyenoord-Roma.

Cosa si prova a tornare qui in altra veste?

«Sono contento di esordire in Europa così, non era molto preventivatile qualche tempo fa.

Il 14 febbraio era il compleanno di mia figlia, sono stato alla sua festa e mi avevano esonerato due ore prima. Mi dispiace non essere con Olivia, ma sono grato e fortunato ad essere qui. Sappiamo che da quella partita a oggi ci sono stati altri incontri tra Roma e Feyenoord con qualcosa di importante in palio. Sarà un clima infuocato, ma poi c’è il campo e i calciatori». 

Se dovesse scegliere una partita in Europa del suo passato quale sceglierebbe?

«Ne abbiamo vissute tante belle e tante negative perché non abbiamo mai tirato su un trofeo. Ricordo qualche 7-1 dove siamo usciti dallo stadio a pezzi e ci siamo tirati su. La vita dello sportivo e dell’atleta è ricca di momenti così che ti danno tanto. Cercare di riportare i tifosi dalla parte tua anche dopo serate negative. Roma-Barcellona 3-0 è stata una notte indimenticabile, per la condizione psichica dell’Olimpico, è stata una notte assurda. C’è stato un periodo in cui arrivavamo sempre tra le prime otto d’Europa o prime sedici. Dobbiamo tornare ad essere quella squadra lì»

Come sta Pellegrini?

«Lorenzo lo valuto da quando sono arrivato qui. Ho più strumenti per poterlo giudicare. Come essere umano e guida dei compagni non potrei essere più contento. Continua ad essere un esempio, a migliorare fisicamente e tecnicamente. In allenamento fa sempre più cose simili a quelle che vorrei io. Io posso solo ringraziare tutti i giocatori per l’attenzione che stanno mettendo». 

È sbagliato pensare di trovare solo il risultato o dà priorità al processo di crescita?

«Il percorso era morbido se eravamo l’8 luglio e il risultato veniva in secondo piano. Qui le partite le dobbiamo vincere, il risultato è tanto importante, non esiste un allenatore a cui non interessa. Voi parlate di “risultatisti” e “giochisti” che è una cosa ridicola, perché tutti gli allenatori vogliono la stessa cosa».

Che differenza c’è tra la sua Roma e quella di Mourinho?

«Non posso dire quanto sia differente. Ho studiato la Roma di Mourinho per capire dove mettere le mani. Non so dire quanto è differente, con lui ha ottenuto ottimi risultati in Europa, una squadra arrivata in fondo in due anni consecutivi e prenderemo esempio da quei percorsi. Qualsiasi allenatore in una squadra porterà qualcosa di diverso rispetto al precedente». 

Come vede il Feyenoord nella sua forma attuale?

«Una squadra che ho studiato nelle ultime settimane. Mi ha impressionato nell’ultima partita di Europa League, gli esterni sono di grandissima qualità e di gamba. Ho rispetto per come giocano e per gli individui che sono nella squadra. Nelle sfide precedenti c’è stato sempre grande equilibrio e mi aspetto una partita difficile». 

Se il Feyenoord giocasse con Giménez cambierebbe il suo approccio?

«No, è un giocatore molto forte e se non dovesse esserci ci sarà il suo sostituto. Siamo preparati perché lui è molto forte». 

Con cinque giorni di distanza dall’Inter, l’idea è utilizzare la panchina domani o a Frosinone?

«Qualche cambio verrà fatto, non solo per la partita di Frosinone, ma perché ho fiducia in tutti. Non mi piace fare 10/11 cambi a Frosinone perché si snatura troppo lo scheletro della squadra. Quando giocano tanti giocatori che non giocano insieme, spesso non è un gran vedere e spesso non li metti in condizione di fare la loro miglior performance. Non ci saranno 11 giocatori che entrano e 11 che escono. A meno che non fai l’amichevole in Arabia». 

Angeliño ha bisogno di riposare e Spinazzola mettere minuti nelle gambe?

«La scelta verrà fatta in base a mille cose, anche su Angelino che ha giocato poco negli ultimi mesi e ora due partite di seguito. Spina sta bene e amo avere due terzini diversi. Questa diversità mi piace quando riesci a costruire una squadra e hai in determinate posizioni giocatori con caratteristiche diverse è un vantaggio. Sono tranquillo nella scelta e vorrei farli giocare più spesso possibile entrambi». 

Come sta Cristante?

«Sta bene, ha avuto i soliti problemi che ha un paio di volte l’anno ma è partito con noi e può giocare». 

Trasferta chiusa a entrambe le tifoserie

«È un peccato giocare senza tifosi ospiti, è un peccato doppio. In passato anche le tifoserie ospiti hanno dato dimostrazione di come si possa tifare con amore. Anche i tifosi della Roma ci hanno accompagnato in giro per il mondo e cercheremo di portare un risultato buono anche per loro». 

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