Serie A, il Cts frena sulla ripresa:
«Valgono più i diritti tv delle morti?»

Serie A, il Cts frena sulla ripresa: «Valgono più i diritti tv delle morti?»
Mercoledì 20 Maggio 2020, 14:00
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«La ripartenza della Serie A? Il Cts come al solito si è espresso anche per il calcio con il massimo rigore. In Italia sembra che governino due cose il calcio e le chiese». Così il professor Giuseppe Ippolito, membro del Comitato tecnico-scientifico che sta decidendo le sorti del calcio italiano, ai microfoni di Radio Kiss Kiss. «Sembra che non freghi a nessuno del fatto che muoiano tante persone. Capisco che c'è chi vuole vincere il campionato e chi non vuole che il campionato vada avanti e molte squadre hanno tanti infetti al loro interno. La timida apertura dei funerali ci ha dato due regioni italiane con una bella ripresa dei contagi. In questi casi la prudenza non è mai troppa».

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Al centro del dibattito sempre il protocollo da applicare per la ripresa. «Noi diamo le nostre indicazioni, poi i club dovranno applicare le misure» ha continuato Ippolito. «Tutti i soldi che si spenderanno per la Serie A per fare i tamponi andranno spesi anche per le altre squadre minori, perché lo sport non è fatto solo dalla serie A e non è fatto solo dal calcio. I calciatori guadagnano una quantità spropositata di soldi e mi auguro che facciano donazioni generose dal loro patrimonio personale. Ci saranno giorni per decidere, anche alla luce di come andranno le cose, se riaprire o meno il campionato, la decisione sarà presa solo su criteri scientifici. Forse valgono più i diritti di Sky su queste decisioni?»

 
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