Appuntamento domani alle ore 18. Stavolta a centrocampo la Salernitana dovrà esserci, dovrà presentarsi: contro l'Inter non è pervenuta ma adesso contro il Monza non può steccare. I tifosi osservano, rumoreggiano ma le danno ancora fiducia. La sosterranno, come conferma il trend della prevendita, in costante crescita: 6500 biglietti staccati, 117 dei quali acquistati dai supporter brianzoli. Uniti agli undicimila abbonati, significa già 18mila spettatori, cioè più di Monza-Juventus (15.148) e dei derby Monza-Inter e Monza-Milan (rispettivamente con 14.670 e 14.319 persone sugli spalti dell'U-Power Stadium).
Liverani dopo il 4-0 al "Meazza" ha detto che l'Inter è "ingiocabile" e che la squadra si è fatta inghiottire dagli eventi, insomma li ha vissuti e li ha subiti senza provare a ribaltare l'inerzia. Fuori dai denti, significa attributi e personalità. Lui ha scelto la parola "fame". Ha avuto una settimana per sciacquare i cervelli, com'era solito dire Gregucci, e per trovare una formula. Aveva idee di cambiamento ma deve fare i conti anche con caratteristiche dei giocatori, che un po' lo frenano o comunque lo spingono a riflettere ad oltranza. Ha chiesto però due cose alla squadra pure in questa antivigilia, ora o mai più: non prendere gol e giocare con equilibrio.
Non potrà clonare un regista ma può bissare una partita: è Salernitana-Monza del 26 febbraio 2023, quella giocata con Candreva e Kastanos a sostegno di una punta. I granata vinsero perché interpretarono la gara con impeto ma anche con creatività. Non c'era Dia e non ci sarà stavolta, almeno dal 1': ieri sera è cominciato il ritiro anticipato in un albergo cittadino, sono tutti in gruppo ma adesso il gruppo ha impellenze da anteporre alle esigenze e agli sbadigli dei singoli. Giocherà, invece, Weissman.
L'attaccante israeliano ha pubblicato sui social il video di una meravigliosa rovesciata, pallone all'incrocio dei pali. Storia di due anni fa: un centravanti abituato a segnare cerca la soluzione più redditizia anche se riceve il pallone di spalle, si gira e mira all'angolo, perché "sente" la porta. Lo fanno i campionissimi, ad esempio Osimhen, fuoriclasse del Napoli, contro il Barcellona. Sprovvista di cannonieri, la Salernitana vive ovviamente un'altra dimensione e semplicemente chiede a Weissiman, l'unico attaccante andato a segno in campionato nel 2024, di fare le cose da giocatore normale, cose semplici. Da qualche tempo, non riescono neppure più quelle: la squadra non tira in porta. A proposito di centravanti, Milan Djuric, l'airone del Monza ed ex di turno, è una tipologia di calciatore sui generis. Liverani sa bene che per renderlo innocuo bisogna allontanarlo il più possibile dai venti metri per neutralizzare la specialità del gioco aereo ed impedirgli anche di innescare con le sponde gli inserimenti di Colpani e Pessina. Basic deve migliorare proprio sotto questo aspetto: non deve prestare il fianco alle imbucate. Va anche sottolineato, però, che Basic sia un calciatore abituato a giocare soprattutto nel centrocampo a tre. Se, dunque, Liverani gli chiede uno sforzo supplementare, che è fino ad un certo punto nelle corde e nell'indole del giocatore croato, è già cosciente di dover correre un rischio.
È consapevole pure che Dani Mota abbia caratteristiche agli antipodi rispetto a Djuric: non è attaccante di posizione ma veloce, tecnico, dunque non deve trovare la profondità. Carboni, infine, è un avversario infido: ha gamba, spunti, può inserirsi tra terzino e centrale. Terzino o "quinto" di difesa? Le prove della Salernitana proseguono nella direzione dei tre stopper. Accade per caratteristiche dei difensori designati e per la loro condizione di giocatori da poco guariti da infortuni oppure reduci da un lungo periodo di inattività. L'impressione è che Pasalidis e Manolas siano certi di una maglia da titolare. L'assegnazione della terza è una scelta delicata: dipenderà da chi tra Fazio e Boateng potrà durare di più in campo.