Salernitana, Sousa orgoglioso: «È un punto di partenza»

L'allenatore: «I nuovi stanno crescendo, dobbiamo dare continuità»

Paulo Sousa
Paulo Sousa
di Alfonso Maria Avagliano
Sabato 23 Settembre 2023, 08:52
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La «lingua come fosse una cravatta» c'è stata, però alla Salernitana è mancata la giacca per coprirsi le spalle dai gol a freddo. L'appuntamento con la vittoria è rimandato ancora una volta, eppure Paulo Sousa mantiene alta la fiducia perché «i momenti in cui gli episodi non girano a favore ci sono sempre. Ora è così ma la squadra è presente, lavora bene e avrebbe meritato più punti di quanti ne ha raccolti finora». Tre in cinque partite. C'è di brutto che è fragile sulle palle inattive e in questo avvio di torneo è sistematicamente andata in svantaggio; di bello che riesce comunque a trovare energie per non sprofondare. Questione anche di testa. Ieri nell'1-1 col Frosinone è stato così.

«La mentalità è buona ma dobbiamo credere di più nei nostri mezzi. Ci stiamo lavorando non da oggi. Nell'intervallo ai ragazzi ho detto di tenere la testa alta e non abbattersi. Serviva mantenere equilibrio e ricordarsi di fare le cose velocemente e, nello stesso tempo, senza la fretta che condiziona le decisioni. Bisognava restare calmi in un ambiente che rischiava di diventare negativo, siamo stati bravi a restare lucidi. La squadra ha reagito e ne sono orgoglioso: era complicato dopo essere andati sotto alla prima occasione. I ragazzi che sono arrivati dopo stanno crescendo tantissimo. Lo ritengo un punto di partenza, continuiamo così ad Empoli sperando in un risultato diverso», ha detto l'allenatore in conferenza stampa prima di entrare nel merito delle scelte di formazione: «Abbiamo cercato di incidere sul corridoio centrale. La capacità di gioco associativo di Maggiore e Martegani in una linea più bassa doveva abbinarsi al feeling che Kastanos e Candreva hanno sempre, anche in allenamento, e alla mobilità di Cabral.

Questo è accaduto. Quando centralmente c'era traffico siamo andati sulle fasce. Possiamo e dobbiamo migliorare sui cross, idem negli uno contro uno. Ma bisogna dare merito anche agli avversari che ci hanno chiuso bene». Il tecnico spiega cosa non ha funzionato: «Avevamo previsto di affidarci molto alla capacità che Maggiore ha di inserirsi. Lui lo ha fatto sempre, purtroppo non gli sono arrivati palloni interessanti. Quando arriva dalle retrovie è sempre difficile marcarlo. Nel secondo tempo abbiamo accelerato, peccato non aver trovato la vittoria».

 

C'è da registrare qualcosa in difesa. «Ochoa è esplosivo a tu per tu con gli attaccanti e tra i pali, forse ha più difficoltà sulle palle aeree. Dobbiamo aiutarci e aiutarlo», commenta Sousa. In che modo? Cambiando qualcosa in marcatura sulle palle inattive? «Al mio approdo in granata si difendeva a uomo e si stavano subendo diversi gol, per cui era necessario cambiare. Con la zona siamo migliorati. È vero che stiamo subendo troppo, certi errori condizionano poi i risultati. Cercheremo di incidere di più sia a zona, sia a uomo», ribatte il tecnico. Probabilmente al Castellani mercoledì ritroverà Dia: «Sta aggiungendo lavoro, volume, deve trovare fiducia. Tre settimane senza far nulla lo hanno fatto tornare indietro, occorre pazienza avere pazienza per evitare che possa incappare in lesioni. Di testa sta bene, conosce l'importanza che ha in questa squadra. C'è bisogno di dargli una base fisica». Sousa frattanto si gode Cabral in posizione inedita: «Non sono il primo a proporre il falso nove, volevamo portarlo più vicino alle zone in cui può essere determinante. L'esperimento è stato un successo. Con Ikwuemesi poi nella ripresa è entrato un elemento che ha bisogno di verticalità e sta cercando di inserirsi nelle dinamiche di squadra soprattutto in area avversaria».

Eusebio Di Francesco, che nel post-Nicola fu vicino alla panchina granata, si prende il punto dell'Arechi: «Siamo scesi in campo senza paura, avevamo voglia di fare la partita e l'abbiamo dimostrato. Peccato non aver fatto più gol nel primo tempo. Erano partiti meglio gli avversari ma poi siamo stati bravi a venir fuori. Al rientro dall'intervallo sembrava fossimo rimasti negli spogliatoi e siamo stati messi sotto; siamo comunque stati bravi a soffrire quando c'era da soffrire, poi ci siamo ripresi dopo 20' e potevamo sfruttare meglio qualche ripartenza». I ciociari salgono a quota 8: «Sicuramente è un buon pareggio in un ambiente difficile. Diamo merito anche alla Salernitana perché abbiamo affrontato una squadra forte ed abituata alla categoria, a differenza nostra. I granata hanno le carte in regola per salvarsi, sono guidati da un allenatore bravo e vantano calciatori forti, compreso Cabral».
 

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