Benevento forza quattro:
la promozione è a un passo

Benevento forza quattro: la promozione è a un passo
di Luigi Trusio
Lunedì 9 Marzo 2020, 07:00
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La vendetta è servita. Il Benevento si rifà dell'unica sconfitta patita nel suo straordinario campionato restituendo il 4-0 dell'andata al Pescara e balza a 22 punti sulla terza a dieci giornate dal termine della regular-season. Nella surreale atmosfera del «Ciro Vigorito», che senza pubblico rassomiglia ad una landa desolata, la squadra di Inzaghi ostenta tutta la sua superiorità e manda a segno tutte le sue bocche di fuoco: da Roby Insigne (un gol - il quinto nelle ultime sei - e due assist) a Moncini, passando per Sau e chiudendo per Improta.

Del Pescara, letteralmente surclassato, rimane traccia solo per le mascherine con cui sono entrati in campo i calciatori, costretti poi a toglierle in quanto previste dal regolamento. Ad Inzaghi mancano Antei, Gyamfi, Tello e Vokic, ma le assenze più pesanti sono quelle dello stakanovista Letizia (fermato per un turno dal giudice sportivo), unico giocatore di movimento di tutta la B ad aver disputato per intero le precedenti 27 gare, e di Nicolas Viola, bloccato all'ultimo istante dal mal di schiena.

Il tecnico piacentino a sorpresa depone il canonico albero di Natale e rispetto al turno infrasettimanale di Perugia passa al 4-4-2 e si affida ai cinque che aveva lasciato parzialmente a riposo: non solo capitan Tuia e Maggio, ma anche Insigne, Sau e Moncini, con il napoletano schierato alto a destra e il sardo nel tandem avanzato con la punta ex Spal e Cittadella. Legrottaglie fa 13 al contrario, avendo più di una squadra fuori: Bocic è solo l'ultimo in ordine di tempo e va ad aggiungersi al febbricitante Busellato, agli infortunati Zappa, Del Grosso, Kastanos, Di Grazia, Balzano, Elizalde, Chochev, Pucciarelli e Tumminello e agli squalificati Drudi e Palmiero.

Nonostante l'emergenza, l'ex difensore della Juventus riesce ugualmente a mettere in campo una formazione competitiva, disposta con un 3-5-1-1 elastico che ha Borrelli terminale avanzato e Galano a giostrare alle sue spalle. Titolari anche i due ex Bruno (beneventano purosangue e marito di Michela Sebastiani, figlia di Daniele, presidente del Pescara) e Memushaj, mentre Scognamiglio alimenta la iella pescarese accusando un fastidio muscolare nel riscaldamento (dentro il millennial Marafini). Senza pubblico la contesa ci mette un po' a decollare, il Pescara parte meglio (prima Galano sbrina il destro e scalda i guanti a Montipò, poi Memushai spedisce a lato il piazzato) ma è fuoco di paglia, la strega attende sorniona e poi colpisce, indirizzando tre fendenti alla gola del malcapitato delfino in soli 15 minuti. Apre le danze al 17' Insigne, raccogliendo uno scarico di Sau e girando il sinistro alla sua maniera nell'angolino alla destra di Fiorillo. Il bis quattro giri di lancetta più avanti, quando Bettella scivola nel tentativo di liberarsi dal pressing e serve maldestramente Insigne che imbuca per Sau restituendogli il favore: Pattolino controlla e impallina Fiorillo di precisione. Il tris al 27' con Moncini che svetta di testa sul palo lungo e capitalizza una palla di Improta col contagiri. Il Pescara ha un sussulto al 27' su un'incursione di Bettella che calcia in diagonale addosso a Montipò. La partita si trascina col Benevento a gestire il palleggio e gli abruzzesi quasi inoffensivi. Nella ripresa il tema non cambia, il Pescara alza leggermente il baricentro ma ha sempre difficoltà a finalizzare perché il Benevento si difende compatto e riparte con disinvoltura. Sau ha subito due chances per arrotondare, ma sulla prima sbaglia la rasoiata, sulla seconda trova i pugni di Fiorillo. C'è troppo divario tra le due squadre, il Benevento continua a spingere, Insigne ha due volte l'occasione per firmare il poker ma è impreciso, poi tocca a Moncini, che stoppa e sforbicia fuori misura. Alla festa manca solo Improta, che timbra il cartellino, puntuale, al 26' su assist dell'indemoniato Insigne. 
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