Venezia in A, la favola di Mazzocchi:
quinta promozione sognando Napoli

Venezia in A, la favola di Mazzocchi: quinta promozione sognando Napoli
di Bruno Majorano
Venerdì 28 Maggio 2021, 19:09 - Ultimo agg. 29 Maggio, 08:11
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Mazzocchi, Pasquale Mazzocchi. Potrebbe tranquillamente presentarsi così il 26enne originario di Barra, vero e proprio agente speciale in promozioni. Ne ha conquistate cinque in sette anni, l'ultima ieri sera con la maglia del Venezia. Dalla D alla A con il Parma e poi l'ultimo salto ancora nella massima serie con il Venezia di Paolo Zanetti, sempre da protagonista. E adesso questa serie A se la vuole tenere stretta. Col sogno di sfidare Cristiano Ronaldo: 7 contro 7, visto che quello è il numero che porta dietro le spalle in onore del suo idolo portoghese. Un numero che storicamente caratterizza chi gioca sulla fascia e corre, cosa che ha imparato a fare fin da bambino. Preferibilmente correva con un pallone tra i piedi. Quello strumento di divertimento per molti suoi coetanei, per lui è stato il biglietto di sola andata per evadere da una vita difficile, forse impossibile. «Non so dire che cosa sarebbe stato di me se non avessi intrapreso questa carriera», ha raccontato più volte.

A 10 anni Pasquale ha lasciato Barra, il quartiere di Napoli dove è nato. Tutto merito di una famiglia che lo ha sempre sostenuto e ha creduto nelle sue potenzialità. Il calcio ha rappresentato fin da subito il punto fermo del suo percorso di crescita. Nel 2013 la prima esperienza lontano da casa, a Verona: non esattamente la città più accogliente per un ragazzo che viene da Sud, ma non per Pasquale, nato e cresciuto con il sogno del grande calcio. E i sacrifici molto spesso pagano, come nel suo caso. Dal 2015 al 2018 ha collezionato solo vittorie. Quattro promozioni consecutive, incredibile ma vero. Due campionati vinti in serie D (con Rimini prima e Parma poi), uno in C con il Parma e poi la promozione del 2018 in serie A ancora con gli emiliani.

Tutto sempre con quel 7 dietro le spalle che per tutti è un numero magico, ma per Pasquale soprattutto quello del suo idolo, Cristiano Ronaldo. Tanti successi, sempre lontano da casa.

Ed è per questo che quella di domani non potrà che essere una gara speciale: al San Paolo dove ci sarò tutta la famiglia a fare il tifo con il cuore a metà. Effetto strano anche per Pasquale che è sempre stato tifosissimo del Napoli. A Parma scappava da Collecchio dove era alloggiava nel dormitorio della squadra, per andare in una pizzeria napoletana a vedere le partite della squadra del cuore insieme al proprietario, emigrante proprio come lui. Ma il suo è un legame con Napoli a 360 gradi. A partire da quello con il suo quartiere - Barra - dove vorrebbe tornare ogni anno per partecipare alla festa storica dei gigli per difendere i colori della sua «paranza». 

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La sua è una testa piena di ricordi, e per paura di dimenticare qualcosa utilizza il corpo come un’agenda. Ogni tatuaggio è legato a un momento particolare della sua vita. Ma ce n’è uno un particolare al quale tiene più degli altri. Sul cuore ha il volto di un amico d’infanzia che se ne è andato a 9 anni. Erano come fratelli e oggi Pasquale gioca a calcio anche per lui. Napoli vuol dire anche musica, quella a cui non rinuncia, anzi. Durante la festa promozione del Parma due anni fa si mise a cantare in diretta tv. Il suo genere preferito è quello neomelodico e canta dalla mattina alla sera con i suoi compagni - soprattutto quelli che non sono napoletani - che oramai ci hanno fatto l’abitudine. Per l'esordio assoluto al Maradona ha già preparato la playlist: perché quando affronterà il Napoli, nello spogliatoio di quello stadio magicoascoltare le note di Rosario Miraggio avranno tutto un altro sapore.

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