Avellino-Giugliano a porte chiuse, Festa non ci sta: «C'è amarezza, la polizia attaccata dai foggiani»

La chiusura del Partenio ha portato in dote malumore diffuso

Il primo cittadino Gianluca Festa
Il primo cittadino Gianluca Festa
di m.f.
Sabato 12 Novembre 2022, 09:09 - Ultimo agg. 10:03
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Una indigesta scorpacciata di violenza. Un conto salato da iniziare a pagare con una prima rata direttamente proporzionale al menu di scontri e disordini che di certo non era stato ordinato da tutti, ma è stato imposto da chi del calcio pensa di fare la propria zona franca per svincolarsi dal rispetto delle leggi e dai confini della legalità.
Avellino-Giugliano a porte chiuse è uno schiaffo alla civiltà di chi, senza distinzione di colori, va allo stadio per assistere a partite di calcio e non per fare guerriglia. E non c'entra la retorica. Perché è inaccettabile che per i gesti sconsiderati di una frangia di teppisti paghino tutti. Nessuno escluso. Non c'è chi ha iniziato o chi ha reagito che tenga. Quello che resta è il pericolo di farsi davvero male e un primo provvedimento restrittivo a sanzionarlo che penalizza anche chi si è abbonato, chi partita dopo partita contribuisce alle sorti della propria squadra del cuore pagando il biglietto per sostenerla e incitarla dagli spalti. Chi vive una partita di calcio come un momento di aggregazione da condividere con amici e famiglie. Chi, magari, dopo lunedì scorso, preferirà non tornarci più allo stadio.

Sul web la notizia ormai nell'aria della chiusura del Partenio-Lombardi ha portato in dote malumore diffuso e comprensibile.

Tutti avrebbero voluto essere sugli spalti per spingere l'Avelino di Massimo Rastelli alla conquista del quinto risultato utile consecutivo. Dovranno restarsene a casa. Dai petardi alle torce in diretta tv alla tv e basta, che diventa l'unico strumento per vedere Avellino-Giugliano. Una sorta di legge del contrappasso in salsa calcistica. Magra consolazione sarà la possibilità di radunarsi all'esterno dell'impianto di gioco per far sentire la propria voce a distanza. Lì non mancheranno, di certo, voci e cori di protesta per la decisione, ma ormai il danno collettivo è bello che fatto.

Tanti cittadini penalizzati, per cui ha parlato il primo cittadino Gianluca Festa. «Le sentenze non si commentano. Se ne prende atto», ha spiegato il sindaco, che ha però poi aggiunto: «C'è amarezza perché dalle immagini si evince che nella Curva del Foggia la polizia è stata cacciata via a calci e questo fa capire il contesto in cui i tifosi dell'Avellino si sono ritrovati. Chi ha sbagliato va punito, ma non è che per colpa del singolo devono pagare tutti». Festa aveva bacchettato Francesco Ghirelli per la presa di posizione a caldo, che sembrava finalizzata a puntare il dito unicamente contro i tifosi dell'Avellino. La controreplica del presidente della Lega Pro non si è fatta attendere: «Era mia intenzione chiarire che sono state lanciate pietre e pezzi di marmo contro i tifosi dell'Avellino, ha fatto bene a chiarire che ce l'aveva più in generale con chi ha commesso atti di violenza e non solo con i tifosi dell'Avellino, almeno abbiamo riportato la verità dei fatti».

Il Giugliano, in attesa del via libera all'utilizzo del proprio stadio, è ospite dall'inizio del campionato della città di Avellino e paradossalmente non potrà affrontarlo con i suoi sostenitori sugli spalti: «Dispiace che debba giocare il derby con il Giugliano senza tifosi, ma confido nella voglia della squadra, in una partita importante, di far risultato per mantenere alto l'entusiasmo soprattutto in questa fase», ha concluso Festa. Nessun ulteriore commento, invece, da parte dell'Avellino. 

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