Turris-Monopoli 0-1: corallini in caduta libera

Il tecnico a fine gara: «Ho visto gente piangere nello spogliatoio»

Mister Caneo bersaglio della contestazione insieme al diesse Primicile
Mister Caneo bersaglio della contestazione insieme al diesse Primicile
di Raffaella Ascione
Domenica 12 Novembre 2023, 17:05
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E sono cinque. Non si arresta la caduta libera della Turris, che al Liguori perde anche contro il Monopoli ed incassa il quinto ko di fila. Stavolta niente recriminazioni, mancano anche quelle: ai gabbiani basta il sigillo di D’Agostino per portare via l’intera posta in palio. È buio pesto per i corallini: Esempio prova a contenere i danni, mentre D’Auria è il solo che di fatto crea un po’ di scompiglio nella difesa ospite; restano spente le lampadine di Franco, Giannone e Maniero. Ed al triplice fischio nel mirino del Liguori c’è il duo Primicile-Caneo.

La gara – Caneo riparte dal 3-4-3 ma con sostanziali novità negli interpreti.

Rinnovato il terzetto difensivo, con Esempio al centro, Cocetta e Maestrelli ad agire da braccetti; in mediana la coppia centrale Franco-Scaccabarozzi, con Saccani e Burgio sulle fasce; tridente pesante affidato a Giannone, D’Auria e Maniero.

Al 3’ la conclusione insidiosa di Borello che si spegne sul fondo. Tre minuti più tardi insistita azione corallina culminata nella conclusione di Maniero: si levano proteste per un presunto tocco di mano di un difensore pugliese. Al 7’ è ghiotta l’occasione targata Maniero, che va la tiro nel cuore dell’area, a porta praticamente sguarnita: conclusione murata. Al quarto d’ora Scaccabarozzi scorge Perina lontano dai pali e tenta il beffardo pallonetto dalla metà campo: sfera fuori, non di molto. Al 17’, sugli sviluppi di un calcio piazzato smanacciato da Fasolino, la sfera arriva a Starita, che di tesa – da posizione favorevole – spedisce sul fondo. Brivido nell’area corallina al minuto 32, quando Esempio, nel tentativo di anticipare Santaniello, rischia di insaccare nella propria porta. Il vantaggio Monopoli arriva allo scadere della prima frazione sugli sviluppi di un calcio dalla bandierina: è di D’Agostino l’inzuccata che batte Fasolino per l’1-0 pugliese.

Nella ripresa, subito doppio cambio Monopoli: dentro Spalluto e Hamlili per Iaccarino e Santaniello. Scaccabarozzi ci prova dalla distanza ma non inquadra la porta. Intanto altro doppio cambio per i pugliesi: tocca a De Risio e De Santis per Vassallo e D’Agostino. Maniero va di testa su calcio d’angolo, provando a sfruttare l’uscita a vuoto di Perina, ma alza sopra il montante. Al quarto d’ora triplo cambio Turris: dentro De Felice per Maniero, Cum per Maestrelli e Matera per Franco. L’occasione è clamorosa al minuto 19, quando – sugli sviluppi di un corner – D’Auria apre per De Felice, che da posizione favorevole spara alto, divorando il gol del pari. Al 25’ tocca a Pavone e Frascatore per Giannone e Saccani. Al 35’ ci prova D’Auria con una conclusione a botta sicura che trova la decisiva deviazione in corner di un difensore. Ancora D’Auria un minuto più tardi: pennellata per De Felice, che però non ci arriva. Sbilenca, invece, la conclusione di un inconsistente Pavone; sul fronte opposto Spalluto divora il raddoppio.
Scorrono anche i quattro minuti di recupero. Al triplice fischio si alza forte la contestazione del Liguori.

L’analisi di Caneo – «Sono qui a parlare perché ho rispetto della gente. Le cose stanno andando troppo male ed è giusto che io sia qui. In questa situazione noi stiamo malissimo, il pubblico certamente più di noi ma siamo noi gli artefici di questo percorso disastroso. Non voglio appellarmi a fortuna o sfortuna, ma obiettivamente ci gira anche male. Questa squadra sta soffrendo, ho visto gente piangere oggi a fine partita e questo ne dimostra l’attaccamento alla maglia. Dobbiamo uscirne a testa alta per raggiungere la salvezza. Come? Lavorando. Il Monopoli ha fatto gol senza nemmeno tirare in porta».

La sensazione è che la salvezza debba necessariamente passare per una imponente sessione di mercato: «Siamo a novembre, mancano ancora quattro-cinque partite che permetteranno poi di avere una base ulteriore su cui ragionare. Ora dobbiamo fare mea culpa tutti, da noi alla stampa, all’ambiente, in ultimo la società. Ce la siamo chiamata da soli anche quando si vinceva, con la storia dei troppi gol subiti: la squadra è stata condizionata negativamente ed ha perso fiducia. Il gruppo è unito e non lo dico perché lo richiede la circostanza».

AL termine della conferenza, poi, un ulteriore - rovente - faccia a faccia del tecnico con la tifoseria. 

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