È lecito supporre che quando i grandi letterati hanno scritto i loro capolavori non pensavano che questi poi sarebbero stati utilizzati dai posteri per motivi altri dal sollazzo intellettuale. Per dire. Certamente Shakespeare non ha scritto Romeo e Giulietta per vedere la sua eroina dileggiata ad ogni sconfitta di una squadra di pallone veronese e certamente Libero Bovio non ha scritto Lacrime Napulitane per poi vedere il titolo della sua canzone depredato da titolisti e giornalisti per sintetizzare ogni sconfitta o prestazione negativa del Napoli. Parimenti, è lecito immaginare che quando ha scritto le sue Affinità Elettive Goethe non immaginasse certo di aver scritto la sceneggiatura di Crotone-Napoli. E invece è andata esattamente in questo modo.
Come interpretare, infatti, se non come affinità elettive quelle rivelatesi ieri sera al mondo in occasione del posticipo di campionato? È sicuramente un'affinità biochimica quella fiorita sul campo tra Lozano e Insigne che ha permesso al primo di segnare un gol pesantissimo sostituendosi nel cuore di Lorenzo allo spagnolo indimenticato Callejon.