Napoli, Gattuso ora sprona i suoi:
«Adesso in campo date tutto»

Napoli, Gattuso ora sprona i suoi: «Adesso in campo date tutto»
di Pino Taormina
Venerdì 5 Febbraio 2021, 08:28 - Ultimo agg. 08:33
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Fa fatica, Gattuso, a immaginare il Napoli che giocherà domani sera con il Genoa. Non a caso ieri parlando alla squadra, nel breve discorso, ha troncato i discorsi tattici per illuminare un concetto: «Conterà arrivare primi sulla palla, conquistarla con voglia, dare tutto. Quelli del Genoa lo faranno». Per il resto, il giorno dopo la semifinale di Coppa Italia si fa la conta degli infortunati: e per fortuna, le cose vanno per il meglio. Perché Insigne ha preso solo una botta ed è pienamente arruolabile per la trasferta di Marassi e lo stesso vale per Demme che ha avuto solo un grosso spavento ma ha sgombrato tutti i dubbi già nell'ambulanza a bordo campo. Gattuso e il suo vice Riccio, attendono i test atletici di questa mattina per avere una idea di chi potrà recuperare e se Petagna darà garanzie per poter iniziare dall'inizio. Ma intanto rivedono Fabian, negativo al Covid 19: oggi gli accertamenti. Questione non di poco conto: perché in base ai disponibili, così Gattuso muterà pelle al suo Napoli. D'altronde, che senso aveva affrontare l'Atalanta alla garibaldina, praticamente senza avere attaccanti di ruolo? Il 5-4-1 o 3-4-3 come preferite, andrà in naftalina almeno domani, quando il rientro di Petagna farà tornare alla vecchia ricetta di Ringhio, ovvero al 4-3-3. Con il dubbio che uno tra Insigne e Lozano possa inizialmente partire dalla panchina.



Non ha mai barcollato, mai per un secondo ha pensato di mollare. E neppure per un istante si è sentito un re Travicello sulla panchina degli azzurri. Ancora mercoledì, prima della partita, Gattuso ha incrociato De Laurentiis nel ritiro della squadra e ha scambiato cordiali chiacchiere, con il patron che ha fatto riferimenti solo alla riunione di Lega per i fondi di ieri mattina. Il solco scavato tra De Laurentiis e Gattuso non è così incolmabile come qualcuno sospetta. Anzi. E quel discorso rinnovo, congelato dopo Verona, non è così scontato che non venga ripreso. In ogni caso, a Ringhio non gli resta che il campo. Non era a rischio con l'Atalanta, e in fondo, avesse davvero rischiato il posto non si capisce perché il patron avrebbe dovuto aspettare il risultato della Coppa Italia. Nessuno dimentichi che cacciò via dal Napoli Carlo Ancelotti dopo un 1-1 ad Anfield Road in casa del Liverpool e un 4-0 con il Genk.

Diventare muscolari anche nel cervello, con la dote suprema di gestire le fasi di sofferenza. In fondo, quello che è stato fatto con Parma e Atalanta. Domani Osimhen non potrà partire titolare, è ancora presto, ma di sicuro giocherà più dei 15 minuti di Coppa Italia.

I suoi dati non sono ancora buoni, ma Gattuso e lo staff medico guidato da Raffaele Canonico hanno un obiettivo: rivedere il nigeriano titolare con la Juventus sabato 13 febbraio. Ma senza fare corse rischiose: come Mertens, tradito proprio dalla voglia matta di giocare la Supercoppa. E ora ancora dolorante. Non rientrerà domani, come era stato inizialmente annunciato: si tratterrà ancora qualche giorno ad Anversa per farsi curare dai suoi fisioterapisti di fiducia. Difficile fare previsione sul suo ritorno in campo.

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